Norcia, la sua storia.

NORCIA – città natale di San Benedetto, Patrono Principale d’Europa proclamato da Papa Paolo VI nel 1964.
     Norcia, in provincia di Perugia, conta circa 5.000 abitanti ed è situata a 604 metri di altezza nella vasta pianura di santa Scolastica, nel Parco Nazionale dei monti Sibillini, attorniata dai fiumi Corno e Sordo.

     Norcia resta famosa non soltanto perché è la città che ha dato i natali ai fratelli gemelli San Benedetto e Santa Scolastica, grazie ai quali il pellegrino, ancora oggi, vive e riconosce una profonda spiritualità nel mettersi alla loro sequela, ma anche perché è meta turistica sia estiva che invernale, nonché sede di prodotti gastronomici di gran fama e pregio in Italia ed in Europa.

LA STORIA IN BREVE.

    Trae il suo nome da Northia, che era una divinità etrusca, venerata perché dispensatrice di fortuna.

   I primi cenni storici dell’antica Nursia, città dei Sabini, si hanno verso il 290 a.C., quando viene conquistata  dall’esercito romano, dopo una strenua difesa dell’intera popolazione, diventando, così, nel 268 a.C. una delle cinque Prefetture del territorio dei Sabini.

    Nel 205 a.C. mette i suoi soldati a servizio del console Scipione l’Africano nella seconda guerra punica.

    Si schiera a favore di Marcantonio contro Ottaviano, dal quale poi fu conquistata nell’anno 41 a.C. -.

    Diventa, nel corso dei secoli, oggetto di conquista e di devastazione anche da parte dell’esercito dei Goti, dei Longobardi e perfino dei Saraceni.

    Nonostante ciò, la fama la raggiunge, sin d’allora, per i suoi prodotti agricoli e gastronomici, nonché per aver dato i natali (prima che ancora a San Benedetto ed a Santa Scolastica)  a personaggi illustri come a Quinto Sertorio – generale repubblicano ed uomo politico romano – ed a Vespasia Polla la madre  di Vespasiano - imperatore di Roma.

    Intorno all’anno 250, viene convertita a cristianesimo dal Vescovo di Foligno San Feliciano, con grande entusiasmo di tutti gli abitanti, tanto che, poco più tardi, diventa sede vescovile.  

    Nell’anno 480 diventa ancor più illustre per aver dato i natali ai Santi Benedetto e Scolastica. E’ nel  momento della fine dell’impero romano, quando intere popolazioni europee non conoscono momenti di civiltà e di valori morali e spirituali, che San Benedetto e i suoi seguaci portano la parola di Cristo a quelle popolazioni.

La croce di Cristo e la legge divina hanno dato forza, sviluppo ed ordine al mondo della vita pubblica e di quella privata; è la preghiera che fortifica ed unisce lo spirito di intere popolazioni dell’Europa, ostentando quale indiscusso simbolo “il libro”, che rappresenta la cultura, e “l’aratro”, che rappresenta il lavoro dell’uomo nei campi.

    Si riesce perfino a progettare ed a realizzare la trasformazione di terre deserte ed incolte in campi molto fertili ed ubertosi, creando, soprattutto a Norcia e nelle immediate vicinanze, prati irrigati continuamente dall’acqua portata dai monaci benedettini attraverso  canali appositamente ed ingegnosamente progettati.

    Anche Norcia, come tante importanti cittadine dell’Umbria, è straziata dalle continue lotte fra Guelfi e Ghibellini e non mancano i contrasti contro la città di Spoleto, contro i Comuni ed i Centri vicini: nel 1354 viene assoggettata direttamente alla Chiesa, pur beneficiando di notevole autonomia.

     Nel periodo medioevale (XIV sec.), fortifica con una cerchia di mura la numerosa popolazione, i primi caseggiati, le varie chiese cittadine ed i primi edifici importanti, tutti o quasi danneggiati dalle scosse telluriche, di cui si hanno tracce a decorrere dall’inizio dell’anno 1300 e fino agli anni ’80.

     Norcia divenne, insieme al Comune di Visso, il Comune più importante dei monti Sibillini. Questo è il periodo (1300) a cui si fa risalire la costruzione della propria cinta muraria, che, con grande stupore e meraviglia, è resistita al tempo ed ai numerosi terremoti che, ripetutamente e rovinosamente, si sono avuti nella zona.

     Nell’anno 1569 fu istituita a Norcia, per ordine del Papa Pio V, la sede della Prefettura della Montagna, da cui dipendevano i Comuni di un esteso territorio.

     Nella  prima metà del 1600, visse una ragguardevole innovazione dal punto di vista dell’edilizia e dell’arte. Basti considerare che, agli inizi di questo nuovo secolo, Norcia comprendeva 3 conventi maschili dentro le mura ed altri fuori dalle mura, diversi monasteri di monache, alcuni ospedali, un notevole numero di confraternite ed oratori, collegi delle arti, locande ed alloggi, circa un centinaio di chiese sparse in tutto il territorio. Da  non sottovalutare la forte ripresa in campo artistico e culturale, con la costruzione di nuove ed ottime scuole pubbliche, teatri ed attività musicali.

     I potenti e catastrofici terremoti caratterizzarono  il secolo successivo (1700), i quali eliminarono tutto quanto era stato fatto sin dalla prima metà del 1300; tali sventure costrinsero gli abitanti ad allontanarsi da Norcia verso altri paesi retti dal pontificato, fino a che, agli inizi del 1800, Norcia passò dalle vicissitudini dell’impero francese al restaurato governo pontificio e, poco più tardi, vide ripristinato anche l’antico vescovado .

    Dopo la prima metà di questo secolo, Norcia vive ancora disastrosi e rovinosi eventi tellurici (1859); basti pensare che rimasero quasi illese soltanto il 10% delle abitazioni esistenti. Bisogna attendere l’indomani dell’Unità d’Italia perchè Norcia cominci a realizzare importanti e ad avvalersi di notevoli opere pubbliche, a partire dalle infrastrutture più importanti e primarie quali strade, acquedotti,  nuove case, a quelle monumentali, artistiche e culturali.