Norcia, edifici ed eventi.

ALTRI EDIFICI:

 Altri edifici sono degni di essere menzionati e visitati:

–   Il Palazzo del Comune, custode del reliquario di San Benedetto, un grazioso e prezioso oggetto di alta oreficeria del 1450.

–      Il Duomo, datato intorno al 1560 e dedicato a Santa Maria Argentea;

–      la rocca della Castellina, in forma quadrilatera, con torrioni angolari e conforti scarpate, edificata dall’artista Vignola tra gli anni 1554 e 1563; fu sede del Prefetto di Montagna ed oggi ospita il Museo civico e diocesiano, in cui vengono conservati oggetti d’arte dell’epoca di gran valore;

–      il Piccolo Tempio, detto anche “Tempietto” oppure “Edicola”, anch’esso a pianta quadrata, poggiato su arcate e con l’apertura su due lati. Sorto nel 1354 ad opera dello scultore Vanni Tuzi o Vanni della Tuccia, quasi di sicuro come struttura aperta al voto per allontanare il pericolo del diffondersi della peste nella zona. Comunemente è anche chiamato ” la Maina “, cioé la Maestà – Torna a risplendere grazie a continui e recenti restauri, ultimo è quello del 2001/2003;

–      Chiesa di S. Agostino e l’Oratorio di Sant’Agostino Minore, quest’ultimo, si vuole che sia stato costruito sulle rovine di un tempio pagano. Ammirevole è la sua facciata tutta decorata, la grande porta principale di forma di ogiva, a sesto acuto, con ai margini la statua di S. Nicola da Tolentino sulla cui  spalla poggia una colomba, una Madonna con il Bambino e S. Agostino.

–      Chiesa del Crocifisso, il cui nome è dovuto al bel crocifisso di legno posizionato sopra l’altare (1400);

–      Santuario della Madonna della neve, a poco più di una diecina di chilometri di distanza da Norcia, posto a 1078 metri sul livello del mare. Fu edificato tra gli anni 1565 / 1571 a ringraziamento di un avvenimento miracoloso capitato ad uomo che, sepolto per tre giorni sotto la neve a seguito di una tormenta, viene trovato vivo dopo insistenti ed accorate preghiere ed invocazioni alla Vergine Immacolata. Conserva intatti mirabili affreschi dell’epoca;

–      la Chiesa di S. Francesco del 1500, anch’essa ricostruita e restaurata dopo i danni provocati dai terremoti.

–      il “Monte di Pietà” , di sicuro il primo dell’Umbria ma forse anche di tutta Italia, realizzato dai monaci Francescani con l’intento di combattere la piaga dell’usura, ancora oggi molto attuale. Sulla porta principale è visibile un’incisione, molto ben conservata, su cui è scritto: “Granaro del Monte della Pietà, 1585″. La data certamente è quella dell’anno della sua ristrutturazione e non quella della sua fondazione. Con un ultimo restauro, allo stato, è stato trasformato in un bel ristorante, che conservandone però il nome originario.

–      Cattedrale di S. Maria Argentea. eretta nel 1500 sul luogo di un’altra chiesa distrutta.

–      Chiesa di San Filippo del 1700, ora chiamata Madonna dell’Addolorata, perché al suo interno era conservato un dipinto della Venerata Addolorata molto sacra ed amata dagli abitanti di Norcia. Attualmente, per la chiusura della chiesa, il dipinto è ospite della Chiesa di S. Maria Argentea.

–      Il Portico delle Misure, una sorta di mercato coperto, costruito intorno al 1500, in cui erano state posizionate le misure in pietra, ancora esistenti e visibili, per la vendita dei cereali.

–      il Teatro Civico, utilizzato sin dagli inizi del 1612. Subì, a distanza di quasi due secoli, un gran restauro utilizzando un vecchio progetto del Mollaioli ; fu, però, completamente distrutto da un violento e rovinoso incendio nel 1952. L’opera di ricostruzione è cominciata nel 1994, con il ripristino della vecchia facciata dell’ ‘800, a differenza della parte interna a cui è stato dato uno stile più moderno.

Manifestazioni religiose in onore di San Benedetto

   San Benedetto, che rende ancor di più illustre Norcia per avergli dato i natali nel 480, è ricordato  con  solenni manifestazioni, le più importanti dell’anno, celebrate il 20 e 21 marzo, giorni in cui viene commemorata la morte del Santo, e l’11 luglio, giorno della festività di San Benedetto .

Tali celebrazioni sono precorse annualmente dal viaggio significativo della “Fiaccola Benedettina Pro Pace et Europa Una”. La fiaccola è scortata da una staffetta di giovani atleti e viene accesa, come vivo segno della luce del Santo, in una e significativa località sempre diversa, facendo rinascere, così, affetti di fraternità, amicizia e pace, di cui  San Benedetto fu inesauribile fonte nei suoi pellegrinaggi in mezzo ai popoli, sotto i simboli, ormai cristiani, della croce e dell’aratro, trasportati nella frase allegorica ma ben comprensibile di  ‘Ora et labora’.   Incredibile ma vero, la Fiaccola percorre lunghe strade dell’Italia, dei Paesi Europei ed Extraeuropei. Infatti, oltre ad essere stata più volte benedetta dai Papi in Vaticano e ricevuta presso la sede del Governo a Roma da illustri politici, è stata accesa ed è circolata per le strade della Germania, della Repubblica Ceca, dell’Ungheria, della Polonia, dell’Inghilterra, della Spagna, del Portogallo, del Belgio, della Macedoni, dell’America, dell’Australia e, di recente, anche di Gerusalemme in Terra Santa (2004). Alla fine di ogni viaggio, la Fiaccola torna a Norcia nella serata del 20 marzo ed il 21 le manifestazioni danno il meglio di sé ai cittadini ed ai turisti con l’apertura della sfilata del Corteo Storico a cui partecipano, con gli incantevoli costumi dell’epoca, le rappresentanze dei sei rioni della città (nel medioevo erano chiamate: guaite): Porta Meggiana; Porta Massari; Porta Orientale; Porta Palatina; Porta Valledonna e Porta Narenula.

   Sono rappresentati i Castelli per l’offerta del Pallio, che è un gonfalone di stoffa pregevole su cui è ricamato lo stemma del Castello. Dal Palazzo Comunale, in direzione della Basilica, partono i due Consoli, protetti da guardie armate e segnalati dal suono imperioso delle clarine (una specie di tromba naturale in ottone, con il corpo allungato che emette un suono piuttosto acuto e chiaro), mentre gli esponenti del clero,  tutti posizionati, attendono sul sagrato della Basilica.

    La cerimonia ha inizio con l’offerta solenne del Pallio da parte dei rappresentanti di ciascun Castello, in  cui un allegro sfoggio di colori, ostentato dai costumi medioevali e dalle molteplici bandiere, da un piacevole assordante suono di trombe, tamburi ed altri strumenti musicali, vengono dati nel più stretto rigore ricostruendo un preciso periodo storico. Nel pomeriggio si sfidano i sei Rioni (le guaite) con l’antica balestra, chiamata “Ruota d’ingranaggio”, proprio come negli antichi tornei. In Basilica la liturgia eucaristica è celebrata dal Vescovo.

Percorso guidato agevolato 

    Per un percorso agevolato, possiamo partire da Piazza San Benedetto in cui è stato eretto il monumento, dedicato al Santo, nonché la Basilica, costruita sui resti della casa di S. Benedetto.
   Di fianco alla Basilica sono da ammirare alcuni edifici civili: il Palazzo Comunale, più volte restaurato ed ammodernato; La Castellina, progettata e realizzata dal Vignola come sede dei governatori apostolici. Poi divenne sede della Prefettura di Montagna, in cui si insediarono i Prefetti ai quali era attribuito il potere giurisdizionale sui vari Comuni del circondario.    

    Proseguendo nel cammino, incontriamo la Cattedrale dedicata a S. Maria Argentea datata intorno al 1560.  

  Ritornando ancora in Piazza S. Benedetto, percorrendo Via Mazzini e Via Roma, arriviamo al Palazzo dei Cavalieri di Malta, in cui ha sede il Museo della locale Arte Agreste e Contadina. Di lato troviamo la Chiesa di San Filippo del 1700.

    Proseguendo sempre su Via Mazzini, raggiungiamo la Chiesa di Santa Caterina, con l’annesso monastero delle monache benedettine. Da Via Mazzini incrociamo Via Vespasia di Polla e poi Via Anicia: da qui è facile arrivare alla Chiesa di S. Agostino, del XIV secolo. Alla fine della stessa Via Anicia, arriviamo in Piazza Palatina, dove incontriamo l’Oratorio di S. Agostino Minore e, ritornando su Via Anicia, imbocchiamo Via Umberto per  arrivare al Tempietto, un edificio in pietra a schema quadrato, molto  piccolo rispetto agli altri, di appena sei metri. di altezza. Il Tempietto, è la costruzione più originale e conservata meglio di tutta Norcia, grazia anche ai continui restauri.

   Da Porta S. Giovanni raggiungiamo, in breve, la Chiesa dedicata al Santo. E’ oggetto di ripetuti restauri e manutenzioni per i danni provocati dai violenti terremoti e non solo dei secoli scorsi. Corso Sertorio conduce a Porta Urbica (Porta Romana), l’ingresso principale della città, costruita dal Mollaioli. Da qui possiamo giungere fino a Piazza Vittorio Veneto, dove possiamo ammirare il Teatro Civico.

   Passeggiando lungo Viale Marconi, situato alla destra di Piazza Vittorio Veneto, arriviamo in Piazza Garibaldi, sulla quale, oltre a far grande mostra di sé una bella fontana in ghisa dell’ ‘800, ammiriamo anche la Chiesa della Misericordia, costruita con le pietre ricavate da  vecchie costruzioni distrutte dagli eventi tellurici. Di fronte, si erge la Chiesa di S. Francesco del 1500, anch’essa ricostruita e restaurata dopo i danni provocati dai terremoti. Vicino alla chiesa possiamo ammirare il “Monte di Pietà” , di sicuro il primo dell’Umbria ma forse anche di tutta Italia, realizzato dai monaci Francescani.

   Proseguendo lungo Viale Marconi, ritorniamo su Piazza San Benedetto, e concludiamo così  questo incantevole viaggio tra le bellezze e le rovine della “Millenaria città di  Norcia”.

   Ai veri amatori ed appassionati, non disdegniamo di raccomandare “Una passeggiata alle Marcite”.