Assisi , cenni storici
Assisi è in provincia di Perugia – distante circa 30 km. – ed è disposta a terrazze su uno sperone di roccia del monte Subasio a 424 mt. s.m., con poco più di 27.000 abitanti. E’ nota, e non solo, per aver dato i natali a San Francesco nell’anno 1181-1182. Domina tutta la valle fra il fiume Topino ed il fiume Chiascio; è tutta circondata da mura, e sebbene tutte le porte sono collegate a stradine strette e ripide, imprigionate tra case e torri che conducono all’antico centro abitato della città, la porta principale resta sempre “Porta San Francesco”.
Non vi sono notizie certe sulle sue origini e fondazione; la leggenda vuole che esistesse molto tempo prima di Roma (ma lo vuole anche per altre città del circondario, come Cortona), fondata da Dardano – figura mitologica della Grecia antica, figlio di Zeus ed Elettra, figlia di Atlante, già progenitore della stirpe troiana, il quale, dopo la fondazione, rese grazie a Minerva, ereggendole il tempio, di cui ancora oggi si ammira la sua bellezza nella Piazza del Comune.
La storia, invece, afferma che Assisi fu fondata dagli Umbri, i quali, nonostante la fortificazione con l’erezione della mura, furono invasi dagli Etruschi, che, successivamente, si allearono con Roma, fino a che non divenne un “Municipium romano” , nel terzo secolo a.C. -.
Assisi era già nota ai romani sin dal III secolo, per la sua posizione geografica strategica; era, infatti, posizionata allo sbocco delle valli dei due fiumi, con la costruzione di strade collegate con le zone del centro-nord, che facilitava i passaggi oltre gli Appennini per le attività commerciali, e con l’ampia vallata che consentiva di raggiungere facilmente e rapidamente la Via Flaminia e, quindi, Roma.
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, viene più volte saccheggiata dai barbari e persino saccheggiata dai Franchi di Carlomagno. Ma seppe risorgere e nell’ 11° secolo, è un libero Comune ghibellino (che sosteneva l’imperatore), in continua lotta con la vicina guelfa Perugia (che sosteneva il papato); cambia bandiera diventando Comune guelfo quando, all’indomani della rivolta popolare del 1198, viene scacciato il duca Corrado di Lutzen, fiduciario dell’imperatore Federico I° di Svevia detto “Barbarossa”, dettandosi statuti e regolamenti propri. Continuano, però, le lotte contro Perugia fino a quando i due comuni da rivali diventano alleati; si è all’inizio del 1200 e, fino agli albori del 1300, Assisi gode del periodo più felice sotto l’aspetto civile, culturale, religioso ed artistico della sua storia.
Nel 1228 inizia la costruzione della Basilica francescana; questa costruzione fuori le mura è l’elemento cardine per il successivo sviluppo urbano della città. Un forte contributo viene anche dall’inizio dei lavori per la costruzione della Basilica di Santa Chiara nel 1257, realizzata dal lato opposto.
In riferimento a queste due costruzione, si ebbe l’ampliamento delle mura di cinta che inglobarono nuove abitazioni per far fronte al consistente aumento demografico, le due basiliche, oltre a grandi spazi troppo vasti, che restano tali e privi di abitazioni per la peste del 1348. Unica costruzione significativa, e siamo nella seconda metà del 1300, è la costruzione delle due rocche, simbolo del potete dello stato pontificio. Un capovolgimento di fronte si ha anche per tutto il secolo successivo, con la riprese delle ostilità e delle lotte non solo esterne, ma anche interne, durante le quali gli abitanti si divisero tra i seguaci dei Nepis (parte de sopra) ed i seguaci della famiglia di Guglielmo di Carlo Fiumi (parte de sotto).
Con la conquista di tutta l’Umbria, nel XVI secolo, da parte del Papa Paolo III, Assisi fu unita allo Stato Pontificio. Da qui inizia per Assisi il nuovo periodo di pace e di sviluppo economico-urbanistico.
Bisogna, dunque, attendere l’alba di questo secolo perché Assisi riviva attimi di pace, pace ben diversa ed infelice da quella (XIII secolo) in cui vide fiorire la propria cultura, arte e religione; per niente da sottovalutare, però, le pregevoli opere di architettura medievale sia civili e religiose realizzate in questo periodo .
Agli inizi dell’ ‘800 comincia la trasformazione dell’uso di alcuni edifici religiosi soprattutto quelli destinati a conventi, nonché all’incameramento, da parte del demanio, del patrimonio artistico e culturale in essi contenuto. Rivive alcune felici iniziative come le celebrazioni solenni che accompagnano il disseppellimento del corpo di San Francesco (1818) e quello di Santa Chiara, poco più di trent’anni dopo.
Aumenta sensibilmente il flusso dei pellegrini e dei turisti; è questa la molla che fa scattare nel governo comunale a riorganizzare gli spazi cittadini, a varare nuove norme per lo sviluppo edilizio urbano, e, soprattutto agli inizi del ‘900, ferve in crescendo la voglia della ristrutturazione degli edifici con falsi architettonici del passato e la decorticazione delle facciate (nell’ ‘800, era ben vista l’epoca del medievalismo) perché si tendeva a ricercare le tracce di qualcosa che fosse nascosto al di sotto dei paramenti murari; presi di mira erano quegli edifici databili dal ‘400 all’ ‘800, con la speranza di trovare al loro interno le tracce del medioevo, come ghiere ed archi a sesto acuto di quei tempi del passato.
E’ il periodo in cui nasce, cresce e si perfeziona, con la presenza di tanti artisti, anche lo sviluppo dell’artigianato con la lavorazione del ferro battuto e del rame cesellato; ma il fiore all’occhiello per Assisi è l’arte del ricamo – famoso è il “punto Assisi”.
Nei mesi di settembre e di ottobre del 1997, Assisi rimane fortemente danneggiata da continue scosse telluriche, che colpiscono la maggior parte degli edifici monumentali; è bastato, però, l’impegno ed il lavoro di tanti artisti ed esperti a restaurare ed a ripristinare le tante opere distrutte, restituendo ai cittadini di Assisi, ai tanti fedeli ed ai turisti questo centro di arte e di bellezza, che è nel cuore di ogni cristiano e non.