PADRE PIO – LE ALTRE CHIESE A SAN GIOVANNI ROTONDO .
La Chiesa di Sant’Orsola
Questa chiesa è stata realizzata, nel centro storico di San Giovanni Rotondo, verso la fine del millecinquecento, ma quasi totalmente ricostruita a cavallo del milleseicento e del millesettecento. La chiesa, l’edificio sacro più ricco di arte e di storia, sorge, originariamente, come “Chiesa del Purgatorio“; dall’8 dicembre del 1638, la chiesa diventa la sede dell’Arciconfraternita dei Morti. La facciata arcuata è in stile barocco rococò, decorata dal portale, dalle finestre e dalle nicchie, dove sono state installate due statue in pietra: San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio da Padova.
L’interno è stato completamente restaurato, da alcuni anni; vi sono diverse tele pregevoli della scuola pittorica napoletana, come quella dei Santi Vescovi, della Madonna col Bambino, di San Gaetano da Thiene e delle Anime del Purgatorio; il dipinto del “ purgatorio”, che si trova nella parte centrale del Coro, proviene dalla mano del Pittore Nunzio De Nunzi e risale al 1707.
E’ del cinquecento, invece, il dipinto della “Deposizione”, di spiccata scuola veneta; è collocata sul lato sinistro dell’ingresso; l’organo è databile anch’esso verso il cinquecentesco; di gran rilievo sono i pulpiti di legno dorato e il Coro.
Il pittore milanese Natale Penati è l’autore, nel 1928, dei dipinti del soffitto e dei cornicioni, in cui sono effigiati il Martirio di Sant’Orsola ed alcuni Episodi della vita di Sant’Antonio da Padova.
La Chiesa di Sant’Onofrio Anacoreta
Questa chiesa risale al medioevo ed è edificata dall’Ordine dei Mendicanti in Capitanata tra i secoli XIII e XIV; è definita come “opera regia” per volontà di Federico II di Svevia, il quale ha proclamato San Giovanni Rotondo “luogo regio” prosciogliendola dai diritti che vanta nei suoi confronti l’Abazia di San Giovanni in Lamis.
Ha la facciata a forma di capanna, in uno stile romanico – gotico; è arricchita da un portale ogivale, sormontato da una semicorona ad archetti pensili e da un doppio occhio. L’interno, completamente ricostruito, conserva alcuni resti di affreschi del trecento.
Gli storici non escludono, però, che la costruzione originale della chiesa possa essere ancora più antica e risalire persino agli anni del primo Medioevo; poteva essere una chiesa all’interno di una congregazione religiosa, di cui faceva parte anche il Battistero di San Giovanni Battista- la cosiddetta “Rotonda”.
La storia ci ha tramandato che la piazza di San Giovanni Rotondo ha avuto una grandissima importanza per il commercio dei cereali di tutta la Puglia, centro di una fiera molto sviluppata i cui prezzi erano di riferimento per la vendita in altri luoghi, resi obbligatori in tutte i territori del Regno della due Sicilie; il prezzo dei cereali viene proclamato proprio nella chiesa di Sant’Onofrio, con la “voce” del banditore, il quale, l’11 giugno, giorno dei festeggiamenti di Sant’Onofrio, lo “grida” in tutte le strade della città.
In questa chiesa è venerata la “Madonna del Monte Carmelo” in cui festeggiamenti ricadono il 16 luglio.
La Chiesa di San Giovanni Battista o della Rotonda
è databile nel VI-VII secolo ed è la chiesa più antica e più ricca di storia, da cui deriva anche il nome della città.
Tra la tradizione ed esperti storici confermano che questa chiesa è sorta sulle rovine di un antichissimo tempio dedicato a Giano – dio bifronte; la chiesa stessa è stata una sosta obbligatoria per i Longobardi, perché si trova proprio sul tratto di strada che dalla Via Sacra dei Longobardi giunge alla grotta di San Michele.
I ritrovamenti di resti di una fonte battesimale, lasciano supporre che, per un certo periodo sia stata un Battistero; ad oggi la chiesa è sconsacrata.
La Chiesa di San Leonardo Abate
è la chiesa madre di San Giovanni Rotondo;anche se restano oggi pochissime tracce della sua origine medioevale, anche perché, nella seconda metà del milleseicento, mons. Vincenzo Maria Orsini, allora arcivescovo di Manfredonia, e, poi, papa Benedetto XIII, decide per il suo abbattimento, invitando (o meglio: obbligando) la popolazione di San Giovanni a ricostruirla con onere a proprio carico.
La popolazione non prende in considerazione quanto detto dall’arcivescovo, il quale procede per una scomunica generale. Poco tempo dopo, San Giovanni è colpita da un’improvvisa pestilenza, che provoca la morte di circa 500 cittadini su una popolazione di 2690 abitanti. Si grida subito ad un castigo di Dio, tanto che l’Arcivescovo Orsini, revoca immediatamente la scomunica.
E’ il 26 ottobre del 1678 quando è posta la prima pietra per la realizzazione della nuova chiesa da dedicare a San Leonardo. Due sono le navate e la facciata principale ha due scalinate laterali ed un portale in legno; su cui è stata posizionata, in una nicchia, la statua di San Michele arcangelo.
Ai lati del cornicione sono state collocate due statue della Vergine Maria; , invece al centro è collocata una lastra di marmo, su cui è posta una croce e la scritta “D.O.M.” : sono le iniziali in ,latino di “Deo Optimo Maximo” che significa “A Dio, Il più buono oppure il più grande”).
All’interno, incantevole è la volta a capriate della navata centrale ed i sei altari votivi sui lati, dedicati a: San Giovanni Battista – patrono di San Giovanni Rotondo -, a San Giuseppe, a San Leonardo abate, a San Michele Arcangelo, al Cuore di Gesù ed alla Madonna del Rosario.
La navata laterale è interamente dedicata a San Giovanni Battista, dove è stato posto anche la fonte battesimale.
La chiesa è stata dedicata a San Leonardo sia in onore del Santo e sia perché venivano riscosse alcune rendite fondiarie dall’omonimo monastero di Siponto – frazione del Comune di Manfredonia in provincia di Foggia -.
La Chiesa di San Giuseppe Artigiano
La chiesa si trova in Piazza Europa, nei pressi della Villa Comunale, nel centro della città; l’inizio dei lavori risale al 1 maggio 1958, alla presenza di Padre Pio, il quale firma anche una pergamena ricordo, cementata nelle fondamenta. L’edificio ha una struttura moderna a pianta centrale: all’’interno, una grande sala liturgica, due navate laterali e la cappella del Santissimo Sacramento.
Non mancano nell’aula liturgica ricche e stupende decorazioni, tra cui lo splendido mosaico che raffigura, al centro, la Deesis con Cristo Pantogratore (cioè l’intercessione cristiana di colui che tutto regge, contiene e giudica), e, ai lati, l’immagine della Madonna e di San Giuseppe, in posizione di preghiera; l’ambone (cioè il luogo adibito alle letture liturgiche) con le immagini dei quattro Evangelisti, l’altare di marmo, il ciborio nella cappella del Santissimo Sacramento e le meravigliose vetrate dipinte con s cene della vita di Cristo
.Questa parrocchia è una delle parrocchie più popolate della città, grazie alla sua estensione territoriale.
La Parrocchia della Trasfigurazione del Signore
E’ di recentissima costruzione: risale all’anno 2001. La Parrocchia posta in una chiesa provvisoria sita in Piazza Madre Teresa di Calcutta, nasce per soddisfare il grande sviluppo abitativo del territorio della città, atteso che le zone periferiche sono poco presenti nelle comunità parrocchiali. Il suo territorio di parrocchia è creato riducendo quello delle parrocchie di San Leonardo Abate, San Giuseppe Artigiano e San Francesco d’Assisi, che si trova, quest’ultima, nel quartiere “Santa Croce”..
E’ anche recente, 5 aprile del 2008, l’inizio dei lavori per la realizzazione del nuovo complesso parrocchiale e di una nuova chiesa.
La Chiesa di San Donato
Si trova nel centro storico di San Giovanni ed è datata nell’anno 1292, realizzata per volontà della famiglia dei “Germani”, per espiare e riscattare le proprie colpe.
In origine, l’ingresso ella chiesa era su Corso Regina Margherita; oggi, invece, il suo portale di ingresso principale è in via San Donato.
E’ stata oggetto di diversi restauri,anche successivi al 1878, che risulta essere stato quello più compatto e solido, allorquando il soffitto preesistente viene sostituito da una volta con l’utilizzo di mattoni.
La Chiesa di San Nicola
E’ un edificio risalente al XVI secolo. Il suo interno custodisce, in particolare, la mera vigliosa statua della “Madonna dei Sette Dolori”, fatta arrivare appositamente da Napoli nel 1726, la cui rara e celestiale bellezza si fonde con la toccante espressione di dolore per la morte di Gesù.
La Chiesa di Santa Caterina
E’ una costruzione che risale al 1176 e pur essendo la chiesa più antica di San Giovanni, non conserva niente del suo aspetto originale; inizialmente era dedicata a Santa Maria Maggiore e solo nel XVII secolo fu dedicata a santa Caterina.
La Chiesa e Convento di Santa Maria Maddalena
Il convento è sorto nel milleseicento per volontà dell’arciprete Bernardino Galassi; la realizzazione,però, avviene dopo la sua morte e dopo aver venduto tutti i suoi beni. Da qualche decennio, purtroppo, per delle forti scosse telluriche è crollata la chiesa del monastero; il convento ha ospitato le suore dell’ordine delle Clarisse, che hanno dedicato la loro attività all’educazione delle figlie del ceto civile.
Hanno anche svolto molte opere di carità accogliendo, nel proprio convento, ragazze del basso ceto, sottratte dalla strada; tutti i sabato di ogni settimana, i poveri della città si riunivano nel parlatorio del convento per ricevere, secondo una vecchia tradizione, l’elemosina del pane.
Padre Pio, molto attento alle necessità dei poveri, volle creare, nei locali del convento, un piccolo ospedale cittadino, intitolato a “San Francesco d’Assisi”, che ha espletato la sua funzione dal 1925 al 1938.
La Chiesa di San Giacomo Apostolo
Questa chiesa, che si trova in Corso Regina Margherita, a poca distanza dalla Chiesa Madre, apparteneva all’antico ospedale di San Giovanni Rotondo, la cui esistenza è data per certa sin dal 1304; più di quattro secoli dopo, nel 1718, viene affidata ai Gesuiti, i quali danno inizio immediatamente ai lavori per un suo ampliamento, abbattendo alcune case adiacenti alla chiesa e di proprietà dell’ospedale.
Il 6 novembre 1860 è sede di un “Consiglio subitaneo di guerra” del nuovo Governo unitario, il quale, in questa chiesa, sentenzia la condanna a morte di tredici cittadini di San Giovanni, ritenuti colpevoli di istigazione alla guerra civile, durante un intervento dell’esercito borbonico avvenuto nel mese di ottobre dello stesso anno, in cui vengono trucidati 24 cittadini liberali.
Chiesa della Madonna di Loreto
La chiesa si trova in Piazza del Carmine, a poca distanza dalla chiesa di Sant’Onofrio; è molto piccola e la sua realizzazione avviene nel XV secolo, fuori dalle mura di cinta cittadine, ad opera di pellegrini marchigiani che sono in visita al vicino Santuario di San Michele Arcangelo. La costruzione di questa chiesetta ricopia esattamente le dimensioni reali della “casa” in cui è nato Gesù.
Il Monastero e la Chiesa della Resurrezione
La realizzazione del complesso avviene il 23 settembre del 1975, per rispettare una volontà di Padre Pio, espressa prima della sua morte, assieme a quella di fra Daniele Natale; sorge su un terreno dato in dono alle suore clarisse Cappuccine dal dottor Pietro Melillo. La chiesa della Resurrezione è considerato il “fulcro di preghiera” di tutto il Monastero; è stato realizzato, inoltre, un vasto e capiente auditorium, che danno vita a seminari e convegni.