PADRE PIO – LA CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
La chiesa antica di Santa Maria delle Grazie viene realizzata nel corso di oltre 130 anni; infatti, i suoi lavori hanno inizio nel 1540 e sono portati a termine il 5 luglio 1676, grazie ad un benefattore, Antonio Landi, il quale, nel 1500, dona ai Padri Cappuccini il podere di sua proprietà a San Giovanni.
Il convento di questa chiesa ha l’onore di aver accolto fra le sue mura un altro santo; infatti, nella piccola cella n°5 ha dormito San Camillo de Lellis.
Per la chiesa grande, invece, progettata dall’architetto Giuseppe Gentile da Bojano (CB), i lavori iniziano il 2 del mese di luglio del 1956 e sono completati in soli tre anni; l’inaugurazione avviene il 1° luglio del 1959 (stesso giorno del 2004 dell’inaugurazione della nuova chiesa di San Pio).
Il giorno successivo (2 luglio) la Beata Vergine Maria, raffigurata sul mosaico sopra l’altare, fu incoronata e ribattezzata la “Madonna delle Grazie”.
Nella cripta di questa chiesa si trova ancora la vecchia tomba dove ha riposato il corpo di San Pio da Pietrelcina, coperto da un monolito di oltre 30 quintali; la bara che custodiva la salma del santo, durante la notte tra il 2 e il 3 marzo 2008, è stata aperta per prelevarne il corpo, è stato sistemato in una teca di cristallo per essere esposto in pubblico alla venerazione dei fedeli, per il periodo 24 aprile 2008 / 23 settembre 2009.
La realizzazione del convento di Santa Maria delle Grazie è del 1538, portata a termine in breve tempo, su richiesta e con onere a completo carico degli abitanti di San Giovanni Rotondo, previo beneplacito dell’allora cardinale Giulio della Rovere, in seguito, papa Giulio II. Nel 1540 i Frati Cappuccini dell’Ordine dei Francescani occupano il convento.
Circa tre secoli dopo, nel 1811, causa la rivolta napoleonica, i cappuccini sono costretti ad abbandonare il convento e tutte le attività, che, fin o a quel momento, avevano incrementato con tanto amore e tanta fatica; vi ritornano quattro anni dopo, ma nel 1866, grazie a leggi sovversive, i frati cappuccini sono costretti, ancora una volta, a riprendere l’esilio e ad abbandonare il convento; di fronte a quelle leggi nefande non vengono rispettati e salvaguardati neppure i santi e le cose sacre da una scellerata soppressione e distruzione.
Una sciagurata conseguenza si abbatte, poi, sul convento e sulla chiesa, perché diventano terre di nessuno ovvero di proprietà di sfruttatori e malfattori; per la tutela e la custodia di quei sacri edifici, interviene, finalmente, il sindaco di San Giovanni Rotondo, che decide di far ritornare alcuni Frati Cappuccini nel convento ed espletare la loro missione; ben presto, se ne aggiungono degli altri.
Questo fatto, però, provocano piccole ribellioni popolari, che il sindaco fronteggia, energicamente e positivamente, con l’arte della dialettica, affermando che “è inutile accanirsi contro vecchi frati che occupano solo qualche stanza del convento”.
Nel 1909 il sindaco Giuliani propose di riconsegnare definitivamente il convento ai Frati Cappuccini previa un fitto annuale di 300 lire; ma tutto cambia quando in quel convento arriva, nel 1916, Padre Pio, giovane frate e sacerdote.
Nessun pellegrino o fedele o turista va via da San Giovanni Rotondo senza aver prima fatto visita, nella stessa giornata, alla chiesa nuova di San Pio, al convento ed alla chiesa di Santa Maria della Grazie, rimanendo in fila anche per delle ore.