VARALLO SESIA
VARALLO
E’ un comune in Provincia di Vercelli, da cui dista circa 65 Km.; conta 7870 abitanti – è a 456 metri s.l.m. -.
E’ il principale centro della Valsesia, tra il torrente Mastallone ed il fiume Sesia, in cui si versa il torrente, ai piedi del Monte delle Tre Croci ( 919 metri di h. del gruppo Monte Rosa), su cui sorge il grandioso complesso del Sacro Monte, che si erge fino a 608 metri con le sue 44 cappelle e la basilica.
Varallo (Varale in Piemontese – forse, il suo nome in origine era Varade, da War – acqua – e da Ade – sacro) è appartenuto ai Conti di Briandate, ai Visconti, agli Sforza ed ai Savoia; il più antico documento, col nome di Varade, è datato 1025; dal secolo XIII al secolo XIX è stato un importante centro commerciale ed industriale, tanto da guadagnarsi il titolo di “capitale” della Valsesia.
E’ un piccolo comune, ma è ricco di storia; è sulla via Franzani, civico 2, che si incontra il “Palazzo dei Musei”, con quello di “Storia Naturale Calderni” e la “Pinacoteca”, sorta nel 1886, custode di dipinti di artisti locali, come Gaudenzio Ferrari e Tanzio da Varallo,oltre a tanti affreschi e dipinti, prelevati dal Sacro Monte.
La chiesa di San Gaudenzio, che si trova, invece, in Piazza Vittorio Emanuele II, risale al 1200 circa, è a navata unica ed è stata quasi interamente ristrutturata ed abbellita nel primo decennio del XVIII secolo (verso il 1710); si erge su di una rupe e, tutt’intorno, la circonda un raffinato porticato.
Nel suo abside, è ammirabile e pregiato polittico, cioè una pala d’altare a più pannelli, un meraviglioso dipinto, databile tra il 1516 ed il 1520, raffigurante lo sposalizio di Santa Caterina, opera del pittore Gaudenzio Ferrari.
All’inizio del percorso, in salita, che conduce alle Cappelle del Sacro Monte, ci si imbatte nella Chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie; a navata unica, viene edificata, assieme al convento dei frati francescani, alla fine del XV secolo, tra il 1486 ed il 1493, in stile gotico, su espressa volontà del Beato Bernardino Caimi, un frate francescano, al ritorno del suo lungo pellegrinaggio in Gerusalemme.
La chiesa è custode di affreschi e dipinti del Ferrari, tra cui, la più ammirabile senza alcun dubbio, è la cosiddetta e famosa “parete gaudenziana”, datata 1513, sulla quale sono riprodotte alcune scene della “Vita e Passione di Gesù”, temi anche del Sacro Monte, dichiarati autentici capolavori dell’arte rinascimentale in Piemonte.