Sacro Monte di Varallo: La Basilica

La Basilica: è dedicata alla: Madonna Assunta.

Con la Basilica si conclude il ciclo della Cappelle del Sacro Monte;  è l’ultima Cappella ed è dedicata alla Madonna Assunta. Una costruzione, più piccola dell’attuale Basilica, viene edificata alla fine del 1400, sempre dedicata alla Madonna Assunta, che viene abbattuta nel 1773 per far spazio alla costruzione dell’albergo “La Casa del Pellegrino”; ma è insufficiente ad accogliere tutti i fedeli, che ormai affollano il Sacro Monte di Varallo.

Ed è così che si pensa di realizzarne un’altra più grande ed accogliente, sotto la forte spinta del vescovo Carlo Bascapé e grazie alle donazioni di Agostino Beccaria, un nobile benestante di Pavia,  ed alle offerte dei fedeli e pellegrini; la progettazione è di Bartolomeo Ravelli e di Giovanni d’Enrico; i lavori hanno inizio nel 1614 e, a tappe, vengono ultimati cent’anni dopo, nel 1713; la facciata attuale è realizzata tra gli anni 1891 e 1896, i cui lavori vengono finanziati dai coniugi Costantino e Giulia Durio, su progettazione dell’architetto Giovanni Ceruti, originario di Valduggia – località Valpiana, un piccolo centro della Bassa Valsesia, in provincia di Vercelli.

E’ a navata unica con sei cappelle laterali; prima di ogni altra cosa vengono portati a compimento il presbiterio ed il coro, nel 1642, e subito dopo vi viene trasferita, dalla vecchia Basilica, la statua più antica del Sacro Monte di Varallo, quella della “Madonna Dormiente” ¸ attribuita a Guadenzio Ferrari, di cui si ha notizia già nel 1498.

Questa statua oggi è custodita nella settecentesca cripta della stessa Basilica, il cosiddetto “Scurolo”, realizzato nel 1740, assieme all’Altare Maggiore, da Benedetto Alfieri, nativo di Roma, ma primo architetto del Re.

Una meravigliosa scenografia presentano le statue in terracotta sospese nel coro: è la Madonna Assunta in gloria, circondata da angeli e santi, sulla quale sovrasta la Trinità; l’autore è Dionigi o Dionisio Bussola, uno scultore lombardo che ha già lavorato nel duomo di Milano, alla Certosa di Pavia ed anche in altri sacri monti in via di realizzazione come quello di Orta, Domodossola e Varese.

Nel 1678 viene completata anche la cupola e venne effettuata la posa delle statue in terracotta policrome, che le donano un decoro come una sorta di Paradiso.

Le decorazioni, in stile barocco, dell’unica navata sono realizzate, nel 1714, dai pittori  Francesco Leva e da Carlo Penna da Camasco – frazione di Varallo, mentre quelle del presbiterio e del coro sono realizzate, negli anni 1748/1750, dai pittori Andrea Cucchi da Milano e Giovanni Antonio Orgiazzi della Valsesia.

Il portale di bronzo è la miglior opera d’arte che viene maggiormente ammirata nella Basilica; i vari pannelli che lo compongono mettono in gran risalto alcuni episodi della Sacra Scrittura, tutti riferiti alla Madonna.

E’ opera dell’architetto Giovanni Ceruti di Valduggia; lo modella Leone Antonini, originario di Vocca, comune nei pressi di Varallo, e viene fuso dal bronzista e cesellatore  Giovanni Lomazzi da Milano.