IL SANTUARIO di OROPA.

La tradizione vuole che, nel IV secolo, Sant’Eusebio, vescovo di Vercelli, abbia dato vita al Santuario di Oropa, con la costruzione del sacello, in cui aveva dato riparo alla statua della Madonna Nera; ma niente ci viene tramandato da documenti od atti storici, se non quelli del XIII secolo, che ci riportano l’esistenza di due piccole chiese montane, dedicate a anta Maria ed a San Bartolomeo: sono soltanto due ripari per ristorare le soste dei viaggiatori di passaggio verso la Val d’Aosta. La prima chiesa viene successivamente inglobata durante i lavori di espansione del Santuario, mentre la seconda è stata, di recente, ristrutturata ed aperta al pubblico culto.

Lo sviluppo del complesso, a dir poco monumentale, avviene nel corso dei secoli XVII e XVIII; primo di tutto è la Vecchia Chiesa o Antica, realizzata tra il 1600 ed il 1620, per il voto fatto dai Biellesi durante la grave peste del 1599, in cui la città ed i cittadini restano immuni dalla pestilenza, la quale viene costruita sullo stesso luogo in cui sorgeva la vecchia chiesetta di Santa Maria, incorporando il sacello di Sant’Eusebio e posto tra la navata ed il transetto, che custodisce ancora oggi la statua della Madonna Nera, realizzata, in stile gotico, nella prima metà del trecento, forse, ad opera un anonimo scultore della Val d’Aosta.

La statua, in legno di cirmolo, un pino che vive sulle Alpi Dolomitiche, è alta 132 centimetri; la Madonna è in posizione eretta con il Bambino sul braccio sinistro e, nella mano destra, regge un pomo dorato sormontato dal una croce circondata da foglie. Il Bambino è raffigurato con la mano destra sollevata nell’atto della benedizione, stringendo, nella mano sinistra, un uccellino, a simboleggiare la sua futura Passione.

Numerosi sono gli affreschi che decorano la Cappella, realizzati nel XIII secolo da un ignoto pittore locale, soprannominato “Maestro d’Oropa”.

Anche qui la tradizione viaggia pari passo con la realtà, perché è forte la credenza che vuole la statua scolpita da San Luca, nel IV secolo, e trasportata dal Sant’Eusebio dalla Palestina; il Santo, per sfuggire alla furia devastatrice degli Ariani, nel 369, si rifugia sui monti di Oropa e nasconde la statua della Madonna in una nicchia del “grande masso erratico”, ora inserito nella Cappella del Roc, dove fu ritrovata dai pastori.

La Basilica è stata eretta con il lato sinistro quasi a ridosso al “grande masso o masso di Eusebio”, a cui la tradizione popolare attribuisce poteri miracolosi e propiziatori di fertilità; le donne, in passato, si strofinavano sul masso per ottenere gravidanze molto fertili e prolifiche; alla base del masso, infatti,  è incisa una croce per confermare la sua sacralità.

L’interno della Basilica è a tre navate e dietro all’altare maggiore è posta la nicchia, molto decorata, che custodisce la statua della Madonna Nera.

Tutt’intorno alla Basilica Antica, del 1600, non tardano ad arrivare i primi lavori per la costruzione di primi edifici (che danno vita anche alla realizzazione del Santuario), allo scopo di ospitare i tanti pellegrini che arrivano ad Oropa per venerare la Madonna Nera, alla quale vengono attribuite elargizioni di grazie e miracoli particolari e con l’avvento, nel 1620, della sua prima incoronazione, che si ripete, d’allora, ogni cento anni.

Sono questi segnano che dettano la necessità di offrire ai devoti ed ai pellegrini uno spazio più grande per raccogliersi in preghiera, tanto che, nel 1885, si dà inizio ai lavori per la realizzazione di una “Basilica Nuova o Basilica Superiore”, scegliendo il progetto dell’architetto Ignazio Amedeo Galletti, originario di Pontestura (AL), redatto circa un secolo prima, che prevede addirittura lo spostamento del corso d’acqua del torrente Oropa, per avere lo spazio sufficiente per l’estensione della Basilica in direzione Nord.

La Basilica Nuova presenta sei Cappelle laterali, fortemente decorate, e tre portali d’accesso in bronzo, inaugurati nel 1965; quest’ultimi raffigurano i più importanti episodi del Santuario stesso, dalle origini ai giorni nostri. La sua cupola, alta più di 80 metri, sotto la quale è posto l’altare maggiore e, di lato, un’altra statua di Madonna Nera, in versione più moderna, rende davvero monumentale e grandiosa l’intera costruzione.

Nella “cripta del suffragio” si vedono alle pareti lastre di marmo su cui sono scolpiti i nomi dei Biellesi, e non solo, che hanno fortemente voluto la realizzazione della Basilica; è, altresì, custode di una preziosa collezione di presepi, provenienti da tutto il mondo, a testimoniare non soltanto la varietà culturale delle diverse popolazioni, ma anche e soprattutto della forte fede che lega i tanti fedeli alla Madonna Nera d’Oropa.