Santuario di Loreto – Il rivestimento della Santa Casa.
Il rivestimento originario, a difesa della Santa Casa, era in muratura, realizzato all’inizio del XIV secolo dagli abitanti di Recanati; tale scoperta è venuta alla luce durante scavi archeologici, ce hanno rivelato anche la presenza di altri interventi murari, creati sempre a difesa della Santa Casa.
L’attuale rivestimento, con gli oltre 610 metri quadrati di sculture, è ritenuto uno dei maggiori capolavori dell’arte lauretana, completamente in marmo di Carrara, realizzato su disegni del grande scultore ed architetto Donato Bramante, eseguiti nel 1509 per espressa volontà di papa Giulio II.
Sarà Papa Leone X, dopo un’attesa di una diecina d’anni, a procedere per l’effettiva realizzazione del rivestimento marmoreo, conferendo incarico allo scultore Andrea Sansovino, al secolo Contucci Andrea di Niccolò di Menco di Muccio, originario di Monte San Savino (AR), a cui si affiancano, tra il 1513 ed il 1527, Ranieri Nerucci ed Antonio Sangallo, al secolo Antonio Cordini da Firenze. La base presenta ornamenti geometrici, su cui poggia un ordine di colonne rigate, con alla sommità capitelli corinzi a sostegno di un cornicione sporgente (aggettante); la balaustra è stata ideata e realizzata da Antonio Sangallo, tra il 1533 ed il 1534, con lo scopo di nascondere la volta della Santa Casa, che fuoriusciva in una maniera abbastanza goffa e poco consono rispetto alle grandi opere del Santuario, nonché per dare una rifinitura elegante all’intero rivestimento realizzato.
Le sculture celebrano soprattutto la “Gloria della vita terrena della Santa Vergine”, tra cui spicca “l’Annunciazione”, che funge anche da “Pala d’Altare”, posta sopra la “Finestra dell’Angelo”, nonché “L’adorazione dei Pastori”, entrambe opere del Sansovino, ritenute veri capolavori rispetto al resto delle decorazioni.
Nella nicchie sono state aggiunte, nel 1538, le statue dei profeti, nella parte inferiore, e le statue delle sibille, nella parte superiore, realizzazione dello scultore Giovan Battista della Porta, originario di Porlezza (CO).
L’intero rivestimento marmoreo, realizzato sempre a difesa della Santa Casa, è uno dei migliori e maggiori capolavori della scultura del ‘500, oltre ad essere l’attrazione principale e più spettacolare del Santuario di Loreto; per completare questa meraviglia scultorea sono occorsi più di settant’anni di lavoro.
Sebbene sia soltanto una forte curiosità, è pur sempre una bella e particolare caratteristica da evidenziare: sono i solchi, quasi paralleli, esistenti sugli scalini del basamento, provocati, nel corso dei secoli, dai tantissimi fedeli, che, camminando o trascinandosi sulle ginocchia, hanno percorso l’intero perimetro del rivestimento.