Pompei Notizie storiche
- POMPEI – Notizie storiche della città
►→ La città di Pompei, in Provincia di Napoli, da cui dista circa 29 km., ha una popolazione di poco inferiore ai 26.000 abitanti ed è situata su un altopiano di composizione vulcanica (la parte sud del Vesuvio), nelle vicinanze della foce del fiume Sarno; il territorio oscilla tra i 3 ed i 53 mt. sul livello del mare.
Pompei fu sicuramente fondata da una popolazione osca, e, grazie alla sua posizione sul mare, il suo porto fu uno dei maggiori centri legati a quelli dell’entroterra della Campania, in grande competizione con le città della Grecia della costa.
Sull’origine del suo nome resta un forte dubbio se derivi dal greco o dall’osco; qualche ipotesi più credibile è quella che lo si voglia far derivare dalla parola penk, cioè cinque, con relazione all’unione di cinque villaggi.
C’è ancora un’altra supposizione molto fantasiosa e molto più bizzarra: la città fu fondata da Ercole con il nome di “Pompa, perché giunto in Campania, fu accolto in pompa magna da un corteo costituito dagli abitanti dei villaggi locali.
Subì senza dubbio l’egemonia ed il fascino dei Greci; ma presto fu conquistata dalla potenza degli Etruschi, la cui testimonianza è data dalla costruzione del Tempio di Apollo e delle Terme di Stabia. Più tardi ancora – V secolo a.C. – subì anche la conquista da parte dei Sanniti, che lentamente sottomisero la maggior parte delle popolazioni della Campania.
La dominazione sannitica durò fino al 310 a.C. , quando fu assalita e conquistata dai Romani, che combattevano contro i Lucani; rimase fedele a Roma fino a che non si unì con la federazione italica per difendere la sua indipendenza. Ma la battaglia di Nola, vinta dai Romani nell’80 a.C., capeggiati da Lucio Silla, segnò la sorte della città, che divenne una colonia romana dei veterani.
► Da questo momento in poi i Pompeiani cambiarono completamente il loro aspetto, la loro lingua da osca in latino ed il loro modo di vivere, con l’abbinamento di una rilevante prosperità economica, commerciale ed industriale; grazie a Roma, Pompei fu facilitata nella circolazione delle merci, soprattutto nella produzione e nell’esportazione di vino ed olio; sviluppò l’edilizia pubblica e privata, restando una città florida per molto tempo.
► Nel 62 o nel 63 d.C. – come altre città campane – fu gravemente colpita da un violentissimo terremoto, che provocò moltissimi danni sia agli edifici che alle attività della città; ma con una forte volontà d’animo da parte dei Pompeiani si risollevò e riprese ben presto le sue attività commerciali ed industriali, affiancando una ristrutturazione, più ricca di ornamenti, di edifici pubblici e privati. Tutto ciò era ancora in atto quando il 24 agosto del 79 d.C. la inesorabile eruzione del Vesuvio la seppellì completamente e definitivamente sotto una fitta pioggia di cenere e lapilli. Scomparve così ogni traccia di Pompei, dei suoi 20.000 abitanti, della sua urbanizzazione, della sua angusta ed irregolare rete stradale con cardini e decumani (così si chiamavano le strade che correvano parallele e perpendicolari tra loro – decumani: le due strade longitudinali – cardini: le due strade trasversali), dei suoi edifici pubblici e privati, della sua cinta muraria con le otto porte, che si collegavano con le più importanti strade esterne; tutte opere magnificamente e riccamente ampliate, costruite o ricostruite dopo il terremoto del 62 d.C. -.
► La sua civiltà storica ed artistica rimase così sepolta per secoli e, sebbene, tra il 1595 ed il 1600, durante lavori di costruzione di un canale per la derivazione dell’acqua dal fiume Sarno ad opera dell’architetto svizzero Domenico Fontana, vennero alla luce iscrizioni, pitture varie e pareti affrescate dell’antica Pompei romana, i veri e propri scavi ebbero inizio circa 150 anni dopo, nel 1748, per volere di Carlo III di Borbone, in modo quasi incessante e disordinato, ma soprattutto dopo che analoghi scavi erano stati fatti e ritenuti molto interessanti, dal punto di vista storico e culturale, nel vicino territorio di Ercolano.
► Bisognerà attendere l’architetto ed archeologo napoletano Giuseppe Fiorelli, il quale, nel 1860, nominato direttore tecnico, dettò precisi metodi e regole scientifiche che hanno dato agli scavi una sistematica esplorazione delle zone da disseppellire e, a differenza dei suoi predecessori che si preoccuparono soltanto di ritrovare oggetti preziosi e ricoprire nuovamente le zone del rinvenimento, riordinò tutti gli scavi già fatti dividendoli in quartieri ed isolati, individuando e segnando gli ingressi di ogni edificio, in modo da poter essere identificati con accuratezza ogni zona ed ogni reperto archeologico in essa rinvenuto.
► A lui si deve la decisione di far visitare gli scavi al pubblico, facendo pagare a ciascun visitatore il biglietto d’ingresso, nonché la geniale idea di riprodurre dei calchi dalle salme o resti mortali delle vittime dell’eruzione, facendo colare del gesso in forma molto liquida in modo da far coprire tutto il vuoto lasciato dai corpi dei pompeiani rimasti sepolti sotto le bollenti ceneri e lapilli del Vesuvio, allargando lo stesso esperimento con i corpi degli animali e degli oggetti in legno, come le porte, le finestre, i mobili o gli alberi; tutto è ancora oggi visibile durante la visita agli scavi.
► Queste tecniche del precursore Fiorelli fecero in modo che anche dopo di lui gli scavi avessero un’andatura regolare e sistematica nello scoprire, ampliare, restaurare e conservare tutti gli edifici e gli oggetti portati alla luce; la maggior parte degli scavi si ebbe sotto la guida dell’archeologo di Veroli (Fr) Amedeo Maiuri (1924), che ampliò il raggio della sua esplorazione. Grazie anche a ricerche private, sono stati dissepolti edifici pubblici e privati anche nelle zone fuori le mura di cinta, arrivando fino alla zona del porto e fuori da Porta Nocera, dalla quale è emersa la vasta necropoli.
► Pompei, ad oggi, è la città più antica unica al mondo di cui si possiede esattamente ed interamente la struttura topografica, cioè l’impianto della rete stradale, seppure irregolare causa le sconnessioni del terreno e per la mancanza di piazze nella parti delle zone abitate. Ha conservato il suo grandissimo valore artistico e culturale grazie alle straordinarie condizioni in cui l’antica Pompei si è conservata, nonché per la gran quantità di documenti rinvenuti che danno una precisa informazione sulla cultura, arte e vita di una antica città romana, e non solo.