Pompei Le porte della cinta muraria
LE SETTE (OTTO) PORTE DELLA CINTA MURARIA DI POMPEI
(i nomi delle porte sono ovviamente convenzionali e vengono dati in base alla direzione delle strade a cui sono collegate):
1) Porta di Ercolano, da cui si accede per la visita alla Via dei Sepolcri o Necropoli di Pompei ed alla grande Villa di Diomede;
2) Porta Marina è la più maestosa, così come porta Ercolano; è così chiamata perché era collegata alla strada che conduceva al mare;
3) Porta di Stabia – esperti tecnici dell’antica Pompei effettuarono lavori di manutenzione e rifacimento della sede stradale lastricando l’intero tratto partendo dal Tempio di Giove fino all’ingresso della Porta, dalla cui uscita aveva inizio l’antica strada che collegava Pompei a Stabia;
4) Porta di Nocera era un punto difensivo della cinta muraria ed è stata edificata nel IV sec. a.C., subito dopo la conquista di Pompei da parte del popolo sannitico; è così chiamata perché era collegata alla via che conduceva alla città di Nocera.
5) Porta di Sarno – in realtà la denominazione dovrebbe sostituire quella di (6) Porta di Nola (l’errore della denominazione è perché si riteneva che la strada collegata conducesse nella città di Nola); studi e scavi archeologici approfonditi, effettuati in tenimento di Scafati – località tre ponti – hanno concretamente dimostrato che la strada collegata alla Porta conduce verso il fiume Sarno ed all’omonima città. La Porta era la fine di Via dell’Abbondanza, la strada più lunga dell’intera arteria viaria pompeiana; la Porta, allo stato attuale, è andata quasi completamente distrutta e gli insufficienti resti non danno la possibilità di risalire all’originaria costruzione.
6) Porta di Nola – La sua costruzione viene attribuita a Vibio Popidio, un funzionario massimo dell’antica Roma, per una scritta trovata sulla porta e datata intorno al III sec. a.C. -. Per motivi di maggior difesa, la sua costruzione è arretrata rispetto alla cinta muraria; all’uscita e, quindi, fuori dalla città si trova un’area funeraria, con tre tombe.
7) Porta Vesuvio – Su questa Porta c’è poco da dire. Era di sicuro una delle porte più importanti di Pompei, ma crollò quasi totalmente con il terremoto del 62 d.C. ed era ancora in ricostruzione quando l’eruzione del Vesuvio del 79 seppellì i pochi resti rinvenuti con gli scavi, che non consentono agli esperti di risalire all’originaria costruzione. Evidenti sono rimasti soltanto due tratti di mura: uno a destra di chi esce dalla città ed un altro vicino al Castellum Acquae, un grosso serbatoio dell’acqua, costruito in epoca Augustea, la cui funzione era di dividere e di convogliare le acque che provenivano dal grande acquedotto Campano alimentato dal fiume Serino, nell’Ipinia.
8) Porta Capua – Uno dei problemi più importanti tra gli studiosi è in merito alla sua esistenza dell’esistenza. Si propende, però, per l’inesistenza di una porta in questo luogo, che viene indicata, comunque, come la Porta di Capua. In realtà gli scavi hanno portato alla luce resti di una torre con un cancello; inoltre, questa torre non è del tutto simile alle altre torri poste lungo la cinta muraria; parti di essa sono costruite con laterizi ed il suo ingresso si apre in modo inverso a quello delle altre torri. Infine, a rendere più sconosciuta la funzione della torre è il fatto che i suoi resti sono stati rinvenuti al di sotto del livello del pavimento di un canale laterale.