Pompei La Basilica della Madonna del Rosario
La Basilica della Madonna di Pompei.
La costruzione del Santuario è avvenuta in tempi diversi. Il progetto originale prevedeva una Chiesa, a croce latina ad una sola navata; la prima pietra fu posta l’8 maggio 1876 ed i lavori furono completati entro il 1891, su disegni e progetto dell’ingegnere e matematica Antonio Cua, nativo di Saucci di Taverna (Catanzaro), docente di geometria analitica e descrittiva presso l’Università di Napoli, il quale, per la sua opera prestata quale progettista e direttore dei lavori, non pretese alcun compenso. La realizzazione del Santuario fu possibile anche alle generose offerte donate dai fedeli e piovute a Pompei da tutto il mondo, attraverso una raccolta di danaro denominata “offerta di un solo al mese”.
L’interno del Santuario si estendeva per oltre 420 mq., ma sorsero ben presto le difficoltà perché la Chiesa non riusciva ad accogliere gli innumerevoli pellegrini e fedeli; così, nel quinquennio 1934/1939, si diede corso al suo ampliamento, su progetto e disegni dell’architetto e sacerdote Monsignor Spirito Maria Chiappetta, il quale assunse anche la direzione dei lavori. L’estensione del suo interno passa dagli oltre 400 mq. agli attuali 2.000 mq., con la possibilità di poter accogliere oltre 6.000 persone, e con una cubatura complessiva di 40.000 metri.
► Si lasciò inalterata, ma prolungata la navata centrale e si aggiunsero due minori lateralmente,in corrispondenza dei due ingressi laterali, con tre altari su ogni lato e prolungate dietro l’abside con un ambulacro o deambulatorio, cioè una sorta di corridoio che collega le due navate laterali in modo da consentire ai fedeli di passare dietro all’altare maggiore, senza dare fastidio alle celebrazioni in corso, e sostare in preghiera in una delle quattro cappelle laterali. Fu abbattuta anche la vecchia cupola e ne fu costruita un’altra più grande e più avanti; per far fronte ad una così pesante e nuova struttura furono rinforzate ed ampliate anche le fondamenta, tanto da ottenere anche una cripta.
► Al centro delle pareti laterali della navata centrale sono state poste due statue di bronzo raffiguranti i fondatori Bartolo Longo e della Contessa De Fusco; molto decorata è la volta.
L’abside è retta da due grandi colonne di marmo grigio e da 8 colonne più piccole in marmo colorato che, a loro volta, sostengono le 9 arcate su cui grava l’intera volta centrale, affrescata dall’artista bergamasco – nativo di Zanica – Pasquale Arzuffi con l’Assunzione della Vergine. Una parapetto semicircolare attornia il trono e l’altare maggiore, nella quale, nella parte centrale, un cancello, finemente lavorato, è posto davanti a cinque piccole nicchie, ciascuna delle quali racchiude una statua d’argento, che rappresentano la religione, la fede, la carità, la speranza e la purità.
◄ L’interno della Basilica.
Sull’altare maggiore è stato posto il quadro della Vergine del Rosario con il Bambino; è un’antica tela, forse del 1600, decorata da numerose gemme e racchiusa in una cornice di bronzo. Due pilastri, coperti da marmo nero, sostengono il piano del trono, che è distaccato dall’altare, su cui poggiano due angeli di bronzo, e dal piano del trono si elevano per 4 metri 4 colonne di marmo con basi e capitelli corinzi in bronzo dorato; la parte retrostante del trono è avvolta da marmi preziosi. Una grande opera d’arte è considerato il ciborio, cioè la zona in cui vengono custodite le ostie consacrate, per le quantità e la ricchezza dei metalli e dei marmi preziosi utilizzati per la sua realizzazione.
L’attuale cupola è alta 57 metri (a differenza della precedente che ne misurava 29); si trova al centro di altre quattro più piccole e, nella parte finale, un cupolino regge una croce. Gli affreschi sono opera del “pittore vagabondo” Angelo Landi da Salò (Brescia), il quale, su una superficie di circa 510 metri quadri, vi ha riprodotto 360 figure.
► Nella cripta, dietro l’altare centrale, riposavano i resti di Bartolo Longo, in un’urna vitrea esposta ai fedeli; ora sono stati sistemati nell’apposita Cappella a lui dedicata. Riposano ancora nella cripta i resti della Contessa De Fusco e di tanti che hanno fatto di Pompei un luogo più devoto a Maria ed il più frequentato d’Italia da oltre 4 milioni di pellegrini e di fedeli annui.
► Oltre allo spazio occupata dalla basilica, quattro lunghi corridoi separano i vari ambienti destinati agli uffici, al personale e quant’altro. Alle pareti di tali corridoi sono visibili alcune delle tantissime donazioni ex voto; sono, per la maggior parte, dipinti, oggetti semplici o di valore in oro ed argento riproducesti parti del corpo ammalati e guariti miracolosamente (non mancano opere di valenti artisti), fotografie di persone miracolate, ed in quelle femminili sono stati anche incorniciate con i capelli tagliati in segno di devozione, scritte autografe, armi, stendardi e bandiere donati dai soldati che, incolumi, sono tornati a casa dalle due guerre mondiali. Sono tutte offerte fatte alla Vergine del Rosario per “grazia ricevuta”, sono tutte testimonianze di vera sofferenza fisica, in molti casi senza più un filo di speranza; ma la forte fede e le incessanti preghiere a tantissimi hanno fatto superare questi momenti difficili e dolorosi, inducendo il graziato a lasciare nella casa della Grande Protettrice una perenne attestazione, quasi tangibile, della miracolosa guarigione e che fede e preghiere, alla fine, donano il giusto premio, con l’evento soprannaturale, al prescelto dalla Vergine di Pompei.
► Bello è ancora da notare che in alcuni dipinti, anche di pregevole manifattura, l’ex voto viene immortalato con la sigla in lingua latina “V.F.G.A. → Votum Fecit, Gratiam Accepit = Ho fatto un voto, ho ricevuto la grazia”. ► Il primo ex voto, datato 1891, è stato fatto da una donna ritenuta miracolata.
◄ La facciata presenta tre arcate – maggiore è quella centrale – che immettono al portico ed in ciascuna navata; nella parte bassa un massiccio basamento sostiene il peso dei pilastri, in corrispondenza di ciascuna arcata laterale, e di quattro colonne di granito rosa monolitiche (cioè colonne fatte di un solo blocco) alte 6.80 metri per l’arcata centrale. Nella zona centrale della parte superiore, ossia sopra l’arcata maggiore, si trova la Loggia Papale, composta da una balconata di marmo bianco; è attorniata da una cornice, arricchita da mensole e con al centro un frontone, nel cui timpano è ben visibile lo stemma di marmo bianco del Papa Leone XIII, che il 4 maggio 1901 proclamò la trasformazione da Santuario in Basilica. Sulla sommità vi è un attico con la balconata, nella cui parte centrale è collocata la statua della Vergine del Rosario, ponendo sul lati sinistro un grosso orologio e sul lato destro una meridiana della stessa grandezza dell’orologio. La statua, posta nel 1901, è alta ben 3.25 metri ed è stata scolpita da un sol pezzo di marmo di Carrara dal peso di 180 quintali, per opera dello scultore salernitano Gaetano Chiaramonte.
◄ I lavori del maestoso Campanile, in granito grigio e marmo bianco, iniziarono 12 maggio 1912 e furono completati a distanza di ben 13 anni: il 24 maggio 1925. L’inaugurazione avvenne nel 1925 alla presenza di Bartolo Longo. La realizzazione fu affidata alla ditta dell’ingegnere romano Raffaele Paris, su progetto e disegni dell’architetto Aristide Leonori, grande “edificatore di Chiese”, voluto a Pompei per forte volontà dell’Avv. Bartolo Longo – anche di costoro fu la realizzazione dell’Ospizio delle Figlie dei Carcerati – in entrambi i casi l’architetto Aristide Leonori fu strettamente collaborato dal fratello Pio -.
E’ costruito su una superficie di circa 400 metri quadrati; per problemi relativi alla sconnessione del terreno si è reso obbligatorio il ricorso a sostegni di cemento armato, per le fondamenta, calati fino a 20 metri sotto terra. Una struttura di metallo a castello sorregge la scala di ferro interna, composta da 360 scalini e da 36 rampe. E’ alto 82 metri ed è formato da 5 piani rastremati (cioè ogni piano superiore ha una misura ridotta rispetto a quella del primo in basso, che è la maggiore), su cui sono collocate diverse statue. Tra tutte sono visibili – al primo dei 5 piani – un magnifico portone splendidamente decorato; – al terzo dei piani – quattro grandi angeli in bronzo con le trombe; al centro del quarto dei piani, una nicchia che custodisce una grande statua di marmo di 6 metri e dal peso di 180 quintali in marmo di Carrara, raffigurante il Sacro Cuore di Gesù; sull’ultimo dei piani è stata posta una croce di bronzo, gemmata, alta 7 metri, che, illuminata di notte, è visibile anche a chilometri di distanza. Un melodioso concerto di otto campane, diverse per suono, è azionato da un moderno sistema elettrico. La maggiore della campane pesa 50 quintali ed ha un diametro di due metri; Tutte e otto le campane sono state realizzate e decorate a Pompei dalla fonderia Marinelli di Agnone (Isernia), all’interno di un cortile nelle vicinanze del Santuario, dopo aver fuso 100 quintali di cannoni da guerra, 50 quintali di rame ed una gran quantità di stagno, nella giusta percentuale, per ottenere i 180 quintali di bronzo necessari alla loro realizzazione .
► Sulla porta bronzea d’ingresso è raffigurata l’apparizione del Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque, monaca francese, alla quale, il 27 dicembre 1673, apparve Gesù in carne ed ossa.