PADRE PIO E LA CHIAROVEGGENZA.

 

La chiaroveggenza è quel carisma posseduto soltanto da alcuni Santi, che consente di vedere cose passate o di prevedere il futuro o di vedere ed udire a distanza nello spazio e nel tempo senza ricorrere all’aiuto dei sensi o delle normali capacità intellettive.

Questo carisma è anche in Padre Pio che riesce persino a scrutare le profondità dell’anima di una persona; Molte testimonianze testimoniano questi singolari interventi di Padre Pio.

}… Una signora, originaria di Bologna, testimonia che, una volta, la madre va a San Giovanni Rotondo, con delle amiche, per incontrare Padre Pio, il quale, appena la vede nella sacrestia del convento, le dice subito di tornare a casa immediatamente perché suo marito sta male.

La mamma di questa signora resta sbigottita e senza parole, perché partendo ha lasciato tutti i suoi familiari in buona salute; non resta lì a pensarci e riparte per Bologna col primo mezzo utile  a disposizione.

Arrivata a casa sua, molto preoccupata, chiede al suo papà come sta: non c’è niente di cui preoccuparsi. Durante la notte, però, quell’uomo ha gravi difficoltà di respirazione con qualcosa che gli preme in gola. La madre, visti che sono inutili tutti i tentativi per alleviare questa difficoltà, chiama il medico che subito consiglia il ricovero dell’uomo in ospedale perché da  sottoporre d’urgenza ad intervento chirurgico. Il chirurgo che intervenne gli estrae dalla gola ben due bacinelle di pus.

Padre Pio ha visto in anticipo cosa sarebbe successo al papà della signora, che racconta questa dolorosa vicenda, ed a far sì che  il suo consiglio e la sua preghiera portassero ad una felice soluzione del caso.

}… Un figlio spirituale di Padre Pio, di Roma, stando in compagnia di alcuni amici, si vergogna di fare il segno della croce a Gesù sacramentato passando davanti ad una Chiesa.

All’improvviso ode al suo orecchio una forte voce, quella di Padre Pio, che lo definisce   “Vigliacco”.  Dopo qualche giorno è a San Giovanni Rotondo; incontra Padre Pio che lo apostrofa ancora duramente dicendogli di stare attento, perché una prossima volta, non l’avrebbe soltanto sgridato, ma gli avrebbe anche ammollato un bello schiaffone.

}… Padre Pio, un giorno, verso l’ora del tramonto, è nel giardino del convento a parlare con alcuni fedeli e figli spirituali; si accorge di aver  bisogno del fazzoletto, ma non ce l’ha con sé. Si rivolge, allora, ad uno dei presenti e gli chiede se, per favore, va a prenderglielo in camera sua;  gli dà la chiave della sua cella.

L’uomo, una volta giunto nella cella, oltre al fazzoletto, prende anche uno dei mezzi guanti che usa Padre Pio, e se lo infila in tasca: non può perdere questa occasione di impossessarsi di una reliquia del frate. Ritorna in giardino, consegna il fazzoletto a Padre Pio, che lo ringrazia, ma gli ordina di ritornare nella cella e rimettere a posto nel cassetto il mezzo guanto che si è messo in tasca.

}… Una signora, ogni sera, prima di andare a letto, si inginocchia davanti ad una fotografia di Padre Pio, che ha sul comodino, recita le sue preghiere e gli chiede la sua benedizione. Il marito, pur essendo un buon cattolico e fedele di Padre Pio, ritiene che quel gesto serale è un’esagerazione e, così, ogni volta che vede la moglie genuflettersi davanti alla fotografia, si mette a ridere ed a prenderla in giro.

Un giorno parla con Padre Pio di questa abitudine, che ha la moglie, ogni sera, prima di andare a letto;  Padre Pio  candidamente gli risponde: “Si, lo so, e tu ci ridi sopra”.

}… Un giorno, un uomo, che si ritiene cattolico e praticante, molto stimato ed apprezzato in ambito ecclesiastico, va a confessarsi da Padre Pio; confessa al Frate di attraversare  un periodo di  “crisi spirituale”, ma solo per giustificare la sua condotta immorale, perché, in realtà, è caduto nel peccato: sposato, trascura la moglie cercando di superare la pseudo crisi fra le braccia della sua  amante.

Purtroppo non immagina di essersi inginocchiato ai piedi di un tale confessore, come Padre Pio, il quale, prima che finisca la confessione, si alza di scatto dal confessionale e gli rinfaccia di non avere affatto una crisi spirituale, ma di essere soltanto un grande sporcaccione e che Dio è molto in collera con lui. Poi, lo caccia via!”

}… Ogni credente sa che Dio vede e sente tutto e di tutto noi dobbiamo rendergliene conto.

Il racconto, che qui di seguito si riporta, è la chiara dimostrazione che i nostri pensieri più nascosti sono sempre conosciuti da Dio.

Questa vicenda è del 1920 capitata ad un uomo, che, appartiene, peraltro, ad una banda di incalliti criminali, ha il fermo proposito di ammazzare la moglie per poi passare a nuove nozze.  Vuole ucciderla e al tempo stesso procurarsi un alibi indiscutibile che lo avrebbe, eventualmente, escluso da qualsiasi responsabilità o coinvolgimento.

Sa perfettamente che sua moglie è molto devota del Frate con le stigmate che vive a San Giovanni Rotondo; lì può mettere facilmente a segno il suo piano omicida perché nessuno lo conosce.

Convince la moglie, con una scusa, a partire e quando sono in Puglia, la invita a fare una visita a quel Frate di cui tanto si parla;  parcheggia la moglie in un alloggio preso in fitto in una delle pensioni che si trovano molto distanti dal paese e, da solo, va al convento per ritirarle le prenotazione della confessione.

Architetta così il suo piano criminoso: quando la moglie andrà dal frate, lui si farà vedere in giro per il paese proprio per avere quell’alibi che dovrà tenerlo estraneo all’omicidio; avrebbe, quindi, cercato un’osteria dove avrebbe fatto conoscenza con dei frequentatori locali, avrebbe loro offerto da bere e li avrebbe, poi, invitati per una partita a carte. Poco più tardi si sarebbe allontanato, con una scusa qualsiasi, per eliminare la moglie quando sarebbe uscita dalla chiesa al termine della confessione, approfittando dell’oscurità della sera, che avvolge l’aperta campagna estesa tutto intorno al convento; così, nessuno si sarebbe accorto di qualcuno o di qualcosa, tanto meno di uno che sotterra un cadavere. Quindi, sarebbe tornato ad intrattenersi con i compagni di gioco, e, all’indomani, si sarebbe allontanato da solo dal paese, così come da solo è arrivato.

Il piano è perfettamente congegnato, ma quell’uomo non ha tenuto conto di una cosa importantissima: mentre lui pensa a quell’omicidio perfetto, qualcun’altro sta ascoltando il suo diabolico pensiero.

Giunge, infatti, al convento e trova Padre Pio che sta confessando alcuni uomini; in preda ad un impulso che non riesce né a spiegarsi e né a contenere, si inginocchia anche ai piedi del confessionale degli uomini, ma non finisce neppure di fare  il segno della croce, che Padre Pio comincia ad urlare come un matto, cacciandolo via dicendogli che Dio proibisce a tutti di macchiarsi le mani di sangue con un omicidio e, presolo per un braccio, lo sospinge cacciandolo fuori.

L’uomo resta sconvolto, incredulo, pieno di sgomento, perché crede di essere stato scoperto nel suo macchinoso e malvagio delitto, e fugge atterrito verso la campagna; inciampa e cade vicino ad un macigno, con la faccia nel fango. In quel momento la mente gli passa in rassegna tutti i suoi peccati, ricordandogli tutti gli errori ed orrori della sua vita di gran peccatore; rivede in poco tempo tutta la sua misera esistenza e, tra i laceranti tormenti del suo animo, ha coscienza della sua aberrante cattiveria.

Ancor più tormentato ed atterrito, ritorna in Chiesa e chiede a Padre Pio di volersi confessare perché è veramente pentito; il santo Frate glielo concede e, questa volta, gli parla con tanta dolcezza e familiarità come se lo conoscesse da sempre. Anzi lo aiuta e lo invita a non dimenticare nulla di quella vita vissuta da criminale; gli elenca, quindi, le sue colpe, momento per momento, peccato per peccato, crimine dopo crimine con ogni minuzioso particolare, fino all’ultimo infamante che ha premeditato, cioè quello di uccidere sua moglie.

L’uomo si sente raccontare l’uxoricidio che soltanto lui aveva ideato e realizzato nella sua mente e che nessun altro, all’infuori della sua coscienza, è a conoscenza. Spossato ma finalmente con la coscienza più libera, si getta ai piedi del frate e chiede umilmente perdono.

Ma non è finita, perché quell’uomo, terminata la confessione, quando sta per  alzarsi dalla genuflessione, Padre Pio lo richiama e gli dice che  sa che del suo desiderio di avere dei figli;  se  non offenderà più Dio gli nascerà il figlio tanto desiderato.

Quell’uomo torna da Padre Pio nello stesso giorno dell’anno precedente, completamente trasformato e cristianizzato, con un figlio nato da quella stessa moglie che lui voleva uccidere.

}… un giorno, un commerciante pisano – così testimonia il padre Guardiano del convento di San Giovanni Rotondo – è lì andato per chiedere a Padre Pio se può guarire la figlia. Il santo Frate lo guarda bene in volto e gli dice che è malato più lui che sua figlia; la vede addirittura morto. Quell’uomo lo rassicura di star benissimo ed è la figlia ad essere malata.

Padre Pio gli grida contro definendolo sciagurato ed un povero disgraziato; non può certamente star bene chi ha tanti peccati sulla coscienza. Afferma che, nel suo animo, ne vede almeno trentadue.

Quel commerciante è assalito dallo stupore e da un forte turbamento e confessa quei suoi peccati a Padre Pio. Pur sconvolto, quell’uomo racconta a tutti che il santo Frate  sapeva già tutto e gli ha detto tutto.

}… Padre Pio, con le sue visioni futuristiche, non annuncia soltanto guarigioni corporali, ma anche la morte e, con essa, la salvezza dell’anima. Nei periodi in cui accorre molta gente da Padre Pio, viene disposto che al convento siano presenti due carabinieri al suo fianco per proteggerlo. Accade che, un giorno, in sagrestia, in compagnia di due carabinieri, dopo la Messa, mentre si sveste dai paramenti sacri, Padre Pio si rivolge ad uno dei due dicendogli, che prima di andar via, passi dalla sua cella perché deve parlargli.

Il carabiniere puntuale si presenta nella cella di Padre Pio, il quale, tristemente, gli dice che, nel giro di otto giorni al massimo, deve andare alla casa paterna perché lì dovrà morire. All’affermazione di star benissimo in salute del carabiniere, meravigliato e molto scosso da quella notizia, Padre Pio nel confermare la sua divina chiaroveggenza, afferma che starà ancora meglio fra otto giorni, aggiungendo che deve far richiesta di licenza e partire subito per andare a casa dei suoi parenti, raccomandandogli, infine, che, in quel momento, non deve far parola con nessuno di quanto gli ha detto, prima che sarà arrivato a casa sua.

Padre Pio interviene anche presso il maresciallo dei carabinieri, perché non vuole concedere la licenza per ferie al suo subalterno, non ravvisandovi alcuna motivazione adeguata. Ottenuta, così, la licenza, il carabiniere parte alla volta del suo paese ed appena arriva a casa mette al corrente i suoi genitori del fatto che Padre Pio ha predetto la sua morte a breve termine, per cui è venuto a salutarli. Alla fine degli otto giorni il carabiniere muore.

}… Padre Pio, per un certo periodo di tempo, è ospite presso i suoi confratelli del convento di Venafro; questi religiosi, oltre alle visioni, sono testimoni di altri fenomeni straordinari, ai quali non sanno dare una spiegazione plausibile. Padre Pio, nonostante sia in uno dei suoi stati di grave malattia, dimostra che è in grado di leggere il pensiero delle persone.

Un giorno, Padre Agostino va a trovarlo e Padre Pio gli chiede di recitare per lui una particolare preghiera; mentre scende in chiesa, Padre Agostino sin propone il proposito di ricordare il suo amato confratello in maniera davvero speciale durante quella Messa mattutina; gli resta il proposito, perché poi se ne dimentica.

Quando ritorna da Padre Pio, questi gli domanda se sia ricordato di pregare per lui; Padre Agostino gli risponde che se ne è proprio dimenticato. E, di rimando, Padre Pio replica: “meno male che il Signore ha accettato il proposito che lei ha fatto mentre scendeva le scale.

}… Padre Pio è ripetutamente incalzato dai suoi confratelli per confessare un uomo, che, con insistenza, aveva chiesto di lui; Padre Pio è intento a pregare e, all’ennesima chiamata, scuote la testa ed in un modo abbastanza severo, dice: “ma insomma quest’uomo ha fatto aspettare venticinque anni nostro Signore prima di decidersi di confessarsi, ed ora non può aspettare me cinque minuti?”  Fu accertato, poi, la veridicità di quanto detto da Padre Pio.

}… Padre Carmelo, Superiore del Convento di San Giovanni Rotondo, con questa testimonianza, dà piena conferma della presenza dello spirito profetico in Padre Pio.

Durante la seconda guerra mondiale, ogni occasione è buona per parlare della guerra  ogni istante del giorno e soprattutto delle battaglie vittorie e conquiste  militari della Germania i tutti i fronti su cui combatteva.

Una mattina Padre Carmelo legge sul giornale, che arrivava al convento, la notizia che le truppe tedesche sono alle porte di Mosca. Ebbe come un colpo di fulmine, in cui, in quel rapido flash giornalistico, vede che la guerra è ormai finita, con una clamorosa vittoria della Germania. Esce fuori dal salottino in cui leggeva il giornale e, nel corridoio, incontra Padre Pio e, tutto contento, quasi gridando dice al Frate che la guerra è ormai finita e che la Germania ne è uscita vittoriosa.

Padre Pio chiese al suo confratello da chi ha avuto la notizia e Padre Carmelo risponde di averla letta sul giornale; al che Padre Pio afferma categoricamente che la Germania, questa volta,  non solo perderà la guerra, ma sarà una sconfitta peggiore dell’altra guerra.

Ma il Padre superiore replica dicendo che i tedeschi stanno già nei pressi di Mosca, e che, quindi, la vittoria è quasi a portata di mano;  alla riconferma di Padre Pio di quanto ha già detto,  l’altro chiede se la perderà anche l’Italia, visto che è alleata della Germania. La risposta secca e decisa di Padre Pio è: “Bisognerà vedere se la finiranno insieme”.

Quest’ultima battuta è alquanto incomprensibile per il frate superiore, dato che l’alleanza   tra l’Italia e la Germania è ancora in piedi; si rivelano, però, sin troppo chiare l’anno successivo quando, l’8 settembre del 1943, l’Italia firma l’armistizio con gli Inglesi e  con gli Americani e dichiara guerra  alla Germania.

}… Una signora è testimone di un fatto increscioso, ma a lieto fine, che ha personalmente visto ed ascoltato nel 1961: ha, con un gruppo di persone, partecipato ad un viaggio organizzato per San Giovanni Rotondo per meglio conoscere ed avvicinare Padre Pio. Durante il viaggio di andata, all’improvviso, sul pullman un signore dice a voce alta, proprio per farsi sentire da tutti, che sua moglie ha insistito perché l’accompagnasse da questo “impostore“; l’insulto è chiaramente riferito a Padre Pio.

All’arrivo, ci reca subito tutti in chiesa per partecipare alla Santa Messa; alla fine della celebrazione Padre Pio passa tra i pellegrini e, quando giunge davanti a gruppo, cui fa parte anche la narratrice, si ferma proprio di fronte a quel signore che nell’autobus ha parlato male di lui e gli dice: “Venga qui, lei”, venga da questo impostore”.

L’uomo, molto turbato, sbianca in volto; non può far altro che inginocchiarsi e, biascicando, chiedere perdono a Padre Pio, il quale gli pone una mano sulla testa e lo benedice, dicendogli dolcemente “Alzati, ti perdono”.

E’ inutile precisare che la conversione di quel signore è immediata, e grande è l’ammirazione e la commozione di tutti i presenti.

}… Una signora testimonia la sua vicenda del 1945, quando, con la madre, va a San Giovanni Rotondo per conoscere di persona Padre Pio e lasciarsi confessare da lui. Nell’attesa del suo turno pensa a tutto ciò che deve dire al Padre in confessione, ma, quando è il suo turno ed è di fronte al Frate, è completamente bloccata e non riesce a profferir parola.

Padre Pio si accorge subito dell’imbarazzo di quella giovine e, con un dolce sorriso le chiede se vuole che sia lui a parlare al posto suo;  la ragazza fa un cenno di affermazione con la testa e  rimane allibita e sconcertata nel sentire dalla bocca di Padre Pio, parola per parola, tutto quello  che lei avrebbe voluto e dovuto dirgli.

Ma, alla fine della confessione, si sente tranquilla e serena e, con il pensiero, ringrazia Padre Pio per aver riservato anche a le l’esperienza di quel suo straordinario carisma; affida, così, la salute della sua anima e del corpo nelle mani del Santo Frate, il quale la rassicura che sarà sempre il suo padre spirituale. Nel viaggio di ritorno a casa, in treno, sente un intenso e forte profumo di fiori che ricorderà per sempre.

}… Al Signor Enzo hanno detto che, se si vuol chiedere qualcosa a Padre Pio, è possibile farlo anche col pensiero durante la celebrazione della messa; un giorno, seppur non tanto convinto, ci prova. Ma alla fine della Santa Messa, il signor Enzo ha la possibilità di incontrare e parlare con Padre Pio, al quale subito chiede di pregate per sua sorella ammalata; ed il Santo Frate, di rimando, gli risponde di averglielo già detto.

}… la stessa esperienza ha la Signora Lucietta, quando il 25 maggio, giorno del compleanno di Padre Pio, dopo la celebrazione della messa, si ritira in sacrestia, passandole accanto; istintivamente, dentro di sé prega il Signore di conservare a lungo Padre Pio per tutti noi.

Però, qualche giorno dopo, alla signora Lucietta capita l’occasione, al termine della sua confessione, di far personalmente e posticipatamente a Padre Pio gli auguri di buon compleanno; Padre Pio le  risponde che glieli ha già fatti il giorno 25.

}… e che dire di quanto accaduto alla Signora Alma? Si è recata da Padre Pio per lasciarsi confessare da lui; è in chiesa a tre o quattro metri di distanza dal suo confessionale. Si rende conto che, in quella giornata, non avrebbe avuto alcuna possibilità di parlare con lui ed allora, con il pensiero, gli chiede di mandarle una benedizione, perché ne ho bisogno.

Non ha neppure il tempo di esprimere appieno questo suo desiderio, che Padre Pio, spostato lo sportello della grata che gli nascondeva il volto, guarda verso di lei e le manda la benedizione facendole il segno della croce. Poi, richiude  lo sportello e continua a confessare.

}… è altrettanto significativo quanto accade alla signora Teresa, la quale, dopo la confessione, attende nel corridoio del chiostro per poter baciare la mano di Padre Pio. Ma quando Padre Pio passa non si ferma presso di lei e non stende la mano per toccare la signora Teresa e da lei lasciarsela baciare.

Teresa, ovviamente, ci resta male ed in cuor suo si lamenta; Padre Pio torna indietro, si avvicina  a lei e in maniera abbastanza brusca le dice: “E baciala ‘sta mano, prima che io ti do una botta sul muso”.

}… Questa è la testimonianza di padre Attanasio Lonardo: i frati sono nel coro per le preghiere e la meditazione serale; al termine della preghiera comune, Padre Pio chiede ai confratelli di pregare per il padre Provinciale che è in agonia.

Si sapeva che Padre Bernardo da Apicella è malato di bronco-polmonite, ma nessuno è a conoscenza dell’aggravarsi della malattia; a preghiera, quindi, continua. Il giorno successivo, 31 dicembre 1937, si annuncia la morte del Padre Provinciale, che, dopo qualche mese, Padre Pio rassicura i confratelli che è in Paradiso.

}… la chiaroveggenza di Padre Pio è testimoniata, per iscritto, anche da Padre Alberto D’Apolito, che ha l’onore di conoscerlo nel 1917:  nel 1919 accompagna lo zio, padre Clemente Centra, in convento per una visita a Padre Pio.

I due vecchi amici e compagni di noviziato, cominciarono affettuosamente a dialogare tra di loro, quando il Santo Frate si rivolge al piccolo Saverio, che diventerà,poi, padre Alberto, chiedendogli se vuole diventare monacello. Il ragazzo gli risponde seccamente che non è sua intenzione; Padre Pio ritorna alla carica chiedendogliene il motivo.

Il ragazzo allora risponde che vuole farsi padre salesiano per andare a Roma come hanno fatto alcuni miei compagni. Padre Pio, però, prima di accomiatarsi dall’amico e confratello Padre Clemente, impartisce la benedizione al piccolo Saverio, precisando che sarebbe diventato frate come lo zio e che lo avrebbe aspettato in quel collegio. Tutto si avverò come Padre Pio aveva predetto.

}… Anche Padre Alessio Parente testimonia quanto gli è successo: una sera, lava la faccia a Padre Pio, gli toglie l’abito monacale e lo mette a letto; nel sistemare la sua veste, fruga nelle tasche per prendere delle medaglie, che il Frate porta sempre in tasca, per averle con sé come ricordo; non ne trovai neppure una.

Il mattino successivo Padre Alessio Parente va a salutarlo nella sua cella, ma non fa cenno alcuno della medaglie; Padre Pio allora mette la mano in tasca e tira fuori una medaglia, su cui c’è la sua fotografia, e gli dice di prenderla per un suo ricordo e di portala sempre con sé.