Napoli SAN GENNARO festeggiato nel mondo.

Oggi anche in una chiesa di Mosca è possibile pregare San Gennaro, per l’interessamento del Cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, per aver donato al patriarca russo ortodosso Alessio II, nell’ottobre 2008, un frammento delle reliquie del Santo.

Anche ad Ampara – Mànima, nell’isola africana del Madagascar, nell’Oceano Pacifico, San Gennaro è noto grazie ad un sacer­dote missionario, il napoletano Leopoldo Mancini, il quale gli ha consacrato una chiesa; la sua venerazione si  diffuse così rapidamente che anche in questa parte del mondo africano si tiene, a settembre, una processio­ne in suo onore.

In Australia, San Gennaro è venerato dal 1991 quando  i fedeli napoletani, ivi emigrati, donarono una statua di bronzo del Santo alle autorità ecclesiastiche australiane, che la collocarono nella cattedrale di Melbourne. Una reliquia è stata posta all’interno della statua: è un frammento  di un os­so prelevato da quella stessa urna che, nel XV secolo, trasportò e custodì i resti mortali durante il trasporto  da Montevergine a Napoli.

Ma, in modo molto più grande e significativo, i numerosi fedeli emigrati negli Stati Uniti, da ben 85 anni, hanno reso famoso San Gennaro anche in America, e precisa­mente nella Little Italy, il quartiere italiano di New York; la sua statua è in una chiesa, dedicata a San Francesco (altro Santo che, con Sant’Antonio, è festeggiato nel quartiere), ma che tutti indicano e conoscono come la “Chiesa di San Gennaro”, dove la gente incontra elementi di fede, di religione e di antichi legami con la loro terra di origine.

I festeggiamenti di San Gennaro a New York cominciarono nel lontano 19 settembre 1926, in onore del quale vi furono soltanto poca musica, alcuni balli e cene all’aperto;  prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, divenne una “Festa Nazionale” grazie al Sindaco Fiorello La Guardia, nativo di New York, ma di origini pugliesi (un personaggio molto importante che si distinse sia in politica e sia come militare: gli viene dedicato il  “Fiorello La Guardia Airport”, il secondo più grande dei tre aeroporti newyorchesi e si trova nella “Contea di Queens” ; è stato anche il padrino di battesimo di Mike Bongiorno).

I festeggiamenti coinvolgono interi caseggiati, fino ai confini di “Chinatown”, un altro quartiere famoso nella città, per circa un chilometro su Mulberry Street, su Grand Street, su Houston Street e su altre strade della Little Italy e di NoLita, altro quartiere italiano – a Nord della Little Italy – nella zona di Manhattan a New York; cominciano dalle 11 del mattino e proseguono, senza sosta, fin dopo la mezzanotte.

Su Mulberry Street ha la sua sede L’Associazione di San Gennaro, un’associazione senza scopo di lucro e che distribuisce parte del ricavato all’istruzione dei minori che, con “i figli di San Gennaro”, si preoccupa di predisporre un apposito programma,che viene reso noto alla popolazione oltre mesi prima, durante i festeggiamenti del 13 giugno in onore di Sant’Antonio; durano undici giorni, dall’11 al 25 settembre, ed i numerosissimi visitatori, misti a fedeli e curiosi, invadono quelle strade, nel pieno rispetto di quanto di religioso e sacro e folkloristico insieme ci possa essere, facendosi largo tra un gran caos delle tantissime bancarelle, di festoni, di bande musicali e della processione dell’immagine luminosa di San Gennaro e di quant’altro sono capaci di inventarsi i napoletani anche in terra d’America.