NAPOLI La Scuola Militare della Nunziatella

La scuola, che all’origine si chiamava “Real Collegio Militare” , è una delle più antiche per la formazione militare nel mondo, venne ospitata nell’antico Palazzo della Panatica del Borgo di Santa Lucia (così chiamato perché  era la panetteria militare del regno borbonico, in cui venivano confezionate le famose “Gallette per la Marina Militare”); poi, fu trasferita sulla collina di Pizzofalcone, nei pressi della Chiesa della Vergine Annunziata o dell’Annunziatella (perché più piccola della Chiesa dell’Annunziata Maggiore).

Il nome fu, poi, trasformato in dialetto napoletano in “Nunziatella” , gestita dai padri Gesuiti, i quali, dopo il loro trasferimento nella Chiesa del Gesù Vecchio, la Chiesa fu utilizzata dal Real Collegio Militare – da qui il nome dell’attuale scuola militare.

E’ sorta nel 1787 per volontà di re Ferdinando IV di Borbone per una forte esigenza di formare i futuri Ufficiali del Regno, invogliato ancor di più dai felici risultati ottenuti dai suoi predecessori sia in Spagna, Germania ed Austria che in Italia con le Reali Accademie Militari.

Ufficiali napoletani, approdati oltralpe, ne studiarono e ne appresero tecniche, caratteristiche, modelli e persino la formazione culturale, tanto che, tornati a Napoli, queste novità ed esperienze convinsero il re a dare vita alla Reale Accademia Militare, di cui Francesco Pignatelli, Principe di Strongoli (Krotone), fu nominato Governatore ed il generale Domenico Leonessa, marchese di Supino (Frosinone), fu nominato Comandante, con il grado di “Maresciallo di campo”; il re Ferdinando IV assunse il grado di Colonnello.

Le materie che venivano insegnate, distribuite in nove classi, erano la letteratura, la storia, il latino, la fisica, la chimica, la topografia delle fortificazioni e tante esercitazioni militari, unitamente ad una grande educazione religiosa e morale.

La scuola cambia nome ogni qualvolta cambiano i regnanti; al ritorno di re Ferdinando IV di Borbone la scuola riprende la sua solita attività con il nome di Reale Istituto Politecnico Militare, perché nell’insegnamento dell’arte militare furono chiamati Ufficiali di altri Corpi e Scuole Militari, aggiungendo anche la formazione degli Ufficiali della Marina.

Dopo un periodo di incertezze e vicissitudini dovute ai moti rivoluzionari del 1848, con l’avvento dei garibaldini, la soppressione del Regno delle due Sicilie e, infine, con l’unificazione del Regno d’Italia, durante il quale la scuola militare napoletana fu destinata a scuola di preparazione di allievi alle Accademie Militari di Modena e Torino, riducendo il periodo scolastico a soli due anni,

anzi, di lì a poco, ne fu proposta addirittura la chiusura, ricominciò a vivere il suo grande splendore nel 1877 quando si vide accresciuto inaspettatamente il numero dei partecipanti, costringendo i dirigenti e gli insegnanti a modificare il piano di studio e ad aumentare il numero degli anni di studio da due a cinque.

La scuola militare della Nunziatella – denominazione ufficiale dal 1953 – riprese, dunque, l’aspetto scolastico attuale dal 1908, portando a due i corsi di preparazione, ciascuno per la durata di tre anni: uno classico ed un altro tecnico scientifico, unitamente a tanta attività sportiva e militare. Uno dei requisiti principali, inderogabili ancora oggi, era l’ammissione di giovani dall’età compresa tra i 14 ed i 17 anni, i quali dopo il superamento dei due corsi venivano ammessi all’Accademia Militare di Modena o, dopo un esame di matematica, alle Accademie di artiglieria o di Marina.

Tanti ufficiali preparati alla scuola di Napoli ben si distinsero negli anni della seconda guerra mondiale e ben ventidue furono insigniti della medaglia d’oro al valor militare.