Napoli il miracolo del Sangue di San Lorenzo
La chiesa francescana di San Lorenzo Maggiore conserva l’ampolla del sangue di San Lorenzo. L’ampolla contiene, oltre al sangue, grasso, ceneri e un brano di pelle. Questo sangue, che per tutto l’anno mantiene uno stato di solidificazione, nella ricorrenza del suo martirio, invece, e alle volte anche fuori da questa data, diventa liquido e di un colore rosso vivo, distinguendosi nitidamente dagli altri elementi, sopra detti.
Il martirio di San Lorenzo Maggiore avvenne a Roma il 10 agosto del 258 d.C., sotto l’Impero di Valeriano, condannato a bruciare vivo su una graticola rovente (qualche storico sostiene che fu decapitato).
Il prodigio della liquefazione del suo sangue avviene il 10 agosto, giorno del suo martirio e della sua festa, rinnovatosi quasi di anno in anno dal 1600 in poi; anche questa fluidificazione avviene senza che nessuno tocchi o scuoti l’ampolla, così come avviene con quella di San Gennaro. Addirittura sembra che il sangue si liquefa molti giorni prima della predetta data della festa del Santo e si addensi molto tempo dopo; questo fenomeno, però, è privo di una documentazione storica in merito ad osservazioni giornaliere precise.
Sembra, però, che l’ampolla, con il vero sangue di San Lorenzo, sia custodita nella Collegiata di Santa Maria di Amaseno (FR), portata – cosi’ come si narra – da un soldato romano, convertitosi al cristianesimo, che raccolse, con uno straccio, il sangue del Santo, portando via, da quel corpo così atrocemente martirizzato, anche del grasso, cenere e qualche lembo di pelle, preservandolo nell’ampolla che è pervenuta sino a noi. Sembra, altresì, che altre reliquie del Santo siano custodite ad Amalfi, a Vallo della Lucania, a Roma, a Madrid ed a Napoli nelle chiese di San Gregorio Armeno, di San Severo e dei Santi Apostoli e, persino, presso privati a Napoli.