Natuzza Evolo e le apparizioni in casa Colloca.

A 14 anni, in casa Colloca cominciarono le visioni delle persone defunte. Accadde che, un  pomeriggio, la padrona di casa, Alba Colloca, offrì il caffè ad alcuni amici che le fecero visita a casa sua; Natuzza, del tutto ignara della situazione che in quel momento stava vivendo, chiese alla signora perché non avesse offerto il caffè anche al sacerdote che era seduto sul divano assieme agli altri ospiti.

Incuriosita e meravigliata allo stesso tempo, la signora Alba tornò in salotto dai suoi amici e non poté fare a meno di raccontar loro cosa avesse detto la domestica Natuzza, che fu, poi, invitata a descrivere la persona che lei vedeva ancora seduta sul divano. A tale descrizione uno dei presenti riconobbe il proprio fratello sacerdote, morto molti anni addietro.

Da lì in avanti ancora altre visioni di persone defunte e sempre in casa Colloca; molto spesso erano parenti ed amici dei padroni di casa.

Nel mese di giugno del 1939 cominciarono anche i primi momenti di estasi, durante i quali affermò di aver visto e colloquiato con la Madonna e con Gesù, i quali le avevano detto, in uno degli ultimi colloqui, di prendere la comunione nei primi venerdì  di ogni mese per nove mesi consecutivi.

Altre volte ha riferito di aver parlato con gli Angeli che andavano a trovarla mentre lei lavorava; ma la vicenda più eclatante, che portò poi ad una clamorosa svolta in casa Colloca,accadde nel giorno in cui ricevette il sacramento della Cresima: tornò a casa e si rese conto di avere la maglietta bagnata; quando la tolse notò che su di essa vi era del sangue che aveva disegnato una grande croce.

La svolta: nell’intero abitato di Paravati e Mileto, gente in gran parte contadina e massaia, analfabeta e molta legata a vecchie superstizioni e credenze ed altrettanto disponibile ai pettegolezzi, cominciò a fermentare l’idea che la casa dei Colloca fosse invasa da spiriti e fantasmi.

Una convinzione del genere avrebbe avuto, di sicuro, una ripercussione negativa sul rinomato “Studio Legale”; quindi, i coniugi Colloca pensarono di porre rimedio alla cosa sottoponendo Natuzza ad una forma di preghiere esorcizzanti da parte di padre Antonio Albanese. In serata, durante l’ora di cena, marito e moglie, Silvio ed Alba Colloca, parlando con voce sommessa per non essere sentiti, decisero che la cosa migliore era di rimandare Natuzza a casa sua a Paravati.

Di dare la notizia alla povera domestica fu incaricata la signora; entrata in camera, trovò Natuzza che piangeva a dirotto e, sulla richiesta della padrona, confessò che le aveva fatto visita la madre (della signora), dicendole che volevano mandarla via di casa. La signora Alba, per calmare quel pianto incessante, negò ogni cosa.

La sera successiva, Natuzza si avvicinò alla padrona e, nel dirle che sua madre le aveva di nuovo fatto visita, le chiese il perché mai la defunta parlasse con voce molto rauca – in dialetto calabro “abracatizza”; con questa domanda rivelatrice, la signora Alba ebbe un mancamento per aver avuto la certezza che, nella visione di Natuzza, fosse proprio sua madre, morta tempo addietro per un tumore alla gola, che la costrinse a parlare, negli ultimi mesi di vita, con voce roca; ogni altro dubbio fu completamente fugato, quando Natuzza la riconobbe da una fotografia mostratale dalla  signora.

Era il 1941 ed aveva 17 anni, Natuzza costretta ad andare via dalla casa della famiglia Colloca, si rifugia a casa della nonna materna, con il fermo proposito di farsi suora.

La dissuasero perché era al centro dell’attenzione per quegli episodi paranormali, che viveva  in quel periodo, ritenuti fortemente inquietanti e molto chiacchierati in paese: la cosa – erano tutti a pensarlo – avrebbe di sicuro turbato la vita conventuale.

La madre, allora, decise di proporla in moglie a Pasquale Nicolace,  un giovane falegname che Natuzza fu costretta a sposare per procura il 14 agosto 1943, perché Pasquale prestava servizio militare nell’esercito.

Da quel matrimonio, rivelatosi molto felice, nacquero cinque figli: Salvatore nato nel 1945, Antonio nato nel 1947, Anna Maria nata nel 1950), Angela nata nel 1954 e Francesco nato nel 1956.